Monèllo

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monello


monèllo s. m. (f. -a) [prob. der. di Mone, accorciamento fam. di Simone, incrociato per il sign. con mòna «scimmia»]. – 1. Ragazzo molto vivace, insofferente di disciplina, facile all’impertinenza, al chiasso e alle piccole mariolerie: un branco di monelli; un m. di strada. Come vezz. affettuoso, riferito a ragazzo vivace e spigliato: sei un caro m.; è un m. con due occhi vispi e maliziosi. 2. ant. a. Furfante, ladro: Se il m. ha le man fatte a oncino, Per gire a sgraffignar nel vicinato (L. Lippi); anche, mendicante che finge di avere un’infermità: per «monelli» intendiamo quei poveri che si fingono stroppiati, malati, impiagati, o morti dal freddo per muover le persone a far loro elemosine (P. Minucci). b. Con valore di agg., furbo, malizioso, scaltro: Sebbene i’ fo il merlotto Son di molto monello (F. Baldovini). c. Al femm., monella, baldracca. ◆ Dim. monellino, monellùccio; pegg. monellàccio.

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