Strategia del porcospino

Neologismi (2022)

strategia del porcospino loc. s.le m. Strategia militare adottata dalla parte più debole, che punta a sfruttare le difficoltà del nemico con azioni mirate, piuttosto che contrastarlo in campo aperto. ◆ Rafforzarla [Taiwan] militarmente fa parte della strategia del porcospino, di cui la scorsa settimana ha parlato (in un intervento all’università del Nevada, a Las Vegas) il Consigliere per la Sicurezza nazionale, Robert O’Brien. Sviluppare deterrenza in situ è fondamentale per Washington, che recentemente ha chiesto di fare di più in questo senso. (Emanuele Rossi, Formiche.net, 14 ottobre 2020, Esteri) • La strategia del porcospino punta a trasformare l'Ucraina nel nuovo Afghanistan della Russia, anche se Putin sulle prime riuscisse a conquistare Kiev, rovesciare o ammazzare Zelensky, e mettere al suo posto un fantoccio di Mosca. Perché il Pentagono valuta le opzioni per armare e addestrare la resistenza da Paesi vicini, come ha ammesso il segretario alla Difesa Lloyd Austin giovedì alla Camera, in modo da replicare quanto i mujaheddin fecero negli anni Ottanta, contribuendo al crollo dell'Urss. (Paolo Mastrolilli, Repubblica, 26 febbraio 2022, p. 4, Mondo) • C’è un insegnamento anche per la Difesa taiwanese. Il Pentagono chiede a Taipei di preparare la «strategia del porcospino»: chiudersi a riccio, sfruttare le difficoltà del nemico, piuttosto che cercare velleitariamente di uguagliarne la forza. Il porcospino taiwanese dovrebbe cercare di rallentare e rendere molto sanguinosa l’invasione, in attesa dell’inevitabile arrivo dei soccorsi americani. (Guido Santevecchi, Corriere della sera.it, 5 agosto 2022, Esteri) • In questi giorni di esercitazioni militari da parte delle Forze armate cinesi nello Stretto di Taiwan si è tornato a parlare della strategia del “porcospino”, o anche di “guerra asimmetrica”, in vista di una potenziale invasione di Pechino. Proposta per la prima volta nel 2008 dal professore William S. Murray dell’United States Naval War College, è stata adottata nel 2017 dall’allora capo delle Forze armate taiwanesi Lee Hsi-min, che la definì “Concetto di difesa globale”. Secondo questa strategia (che parte da un assunto: la Cina ha una superiorità militare schiacciante su Taipei) l’isola non deve avere come obiettivo sconfiggere il nemico sul campo di battaglia ma sfruttare le sue vulnerabilità e rendergli l’invasione il più difficile e costosa possibile, puntando a una sopravvivenza duratura per guadagnare tempo affinché arrivino aiuti esterni. “Un porcospino non deve essere più grande o più forte di un predatore per respingerlo. Ha bisogno solo di molti aculei affilati affinché sia troppo doloroso da tenere tra le mani”, scrive l’Economist per rendere il concetto della dottrina. Dottrina che è lo stesso esercito americano a consigliare, considerando prioritario il dispiegamento di armi difensive mobili e nascoste rispetto all’acquisizione di costosi caccia e sottomarini. (Priscilla Ruggiero, Foglio.it, 10 agosto 2022, Esteri).

Calco della loc. ingl. porcupine (‘porcospino’) strategy (‘strategia’).

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