ninfa s. f. [dal lat. nympha, gr. νύμϕη, corradicali del lat. nubĕre «velare», e come intr. «velarsi, prendere marito»; quindi propr. «sposa» o «fanciulla da marito», e fig. «crisalide»; il sign. 3 è dal fr. nymphes]. – 1. a. Nella mitologia classica, nome di divinità minori femminili, venerate dai Greci come genî benigni ai mortali, abitatrici delle fonti, dei fiumi e dei laghi (naiadi), delle foreste (driadi o amadriadi), dei monti (oreadi), e identificate dai Romani con divinità indigeti delle acque e delle sorgenti. b. Nella tradizione letter. e poet., il nome è stato spesso assunto a significare giovane donna dotata di particolare bellezza, grazia e leggiadria (talora anche la donna amata), o ispiratrice d’arte, di poesia, di delicati sentimenti (e come ispiratrice o consigliera segreta è spesso ricordata, anche per traslato scherz., la ninfa