No

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no


› avv. [lat. nōn] (radd. sint.). – 1. Parola olofrastica equivalente a una proposizione negativa. a. Si usa soprattutto in risposte (con valore contrario al ): «Sei stato alla posta?» «No, ci vado domani»; spesso accompagnato da altri elementi con funzione rafforzativa: proprio no, certamente no, no di certo, no davvero, oh no!, no e poi no!; oppure con funzione attenuativa: no, grazie!, modo cortese (e talora iron.) di rifiutare; e per esprimere incertezza, o non volendo dare risposta chiara: forse sì, forse no, (la forma letter. forse che sì, forse che no è un motto antico che si trova scritto sul soffitto d’una sala del palazzo Gonzaga a Mantova, da cui trasse G. D’Annunzio il titolo di un suo romanzo del 1910); più sì che no, probabilmente sì (al contr., più no che sì). Anche in risposte riferite indirettamente: dire di no, rispondere di no, negare, rifiutare; accennare, far cenno di no (meno com. dire, rispondere, accennare, far cenno che no); far di no con la testa, fare cenno negativo con il movimento del capo (spostando cioè il viso una o più volte lateralmente); devi dirmi o di sì o di no, oppure devi dirmi o sì o no; non dire di no, acconsentire con qualche incertezza; non poter dire di no, essere spinto o forzato ad acconsentire; non dico di no, posso anche ammetterlo: l’impresa è difficile, non dico di no, ma devi tentare!; non saper dire di no, non saper rifiutare nulla: è una persona che non sa mai dire di no, di persona arrendevole o anche debole. In qualche caso, preceduto dalla prep. di, equivale olofrasticamente a una prop. oggettiva o soggettiva: pare di no, direi di no, speriamo di no, e sim. (che le cose non stiano così, che ciò non accada o non sia accaduto, ecc.). b. Come anticipazione di una prop. negativa con funzione di rafforzamento più o meno enfatico: no, non dirmi niente!; ma no, non si tratta di questo!; ma no, non posso crederci! (e anche assol. ma no!, con intonazione di dubbio e meraviglia); questo no, non lo devi dire!; entrai ... anzi, no, non entrai nemmeno: rimasi sulla soglia. Con valore analogo anche dopo una frase negativa: non ci credo, no! (e con lo stesso sign., no che non ci credo). c. Come contrapposizione negativa ad una frase affermativa (che può essere anche sostituita dalla parola olofrastica ): sei d’accordo o no?; e, per esprimere impazienza: volete finirla, sì o no?; dimmi se ti fa piacere o no; che faccia apposta o no, il risultato è lo stesso; e con ellissi del verbo: bello o no, a me piace; chi studia, chi no; lavorano? chi sì, chi no; con valore distributivo, devi prenderne uno sì e uno no, ci vado un giorno sì e uno no, uno ogni due, a giorni alterni. d. In locuz. particolari: anzi che no, e più com. anzichenò, abbastanza, piuttosto (ma sentito come pedantesco, e perciò usato solo in tono scherz.): è grassoccio anzichenò; come no!, e perché no?, come risposta affermativa a una domanda: «Posso venire con voi?» «Come no!» (spesso iron., per indicare il contrario: «Papà, me lo compri il motorino?» «Come no!»); «Ti andrebbe una gita in barca?» «E perché no?»; se no (o sennò), in caso contrario: se vuoi venire, vieni, se no fa come ti pare; se mi piace, lo compro, se no, no (o anche: altrimenti no); e, con ellissi della proposizione che dovrebbe seguire, per esprimere timore, minaccia, ecc.: speriamo che il tempo cambi, se no ...; non mi venire più davanti, se no ...! 2. Con tono interrogativo nel sign. di «non è vero?» (cfr. neh! e nevvero), in fine di frase quasi a chiedere conferma, o come inciso, talvolta solo per richiamare l’attenzione di chi ascolta: ne sei convinto anche tu, no?; te l’ho già detto, no?, di stare tranquillo. 3. In contrapposizioni, posposto agli elementi da negare, può equivalere all’avv. negativo non anteposto: Pallida no, ma più che neve bianca (Petrarca); Pietosa no, ma spettatrice almeno (Leopardi); anche nel linguaggio corrente: sempre no, ma abbastanza spesso; «È stata difficile la prova?» «Difficile no, ma impegnativa». 4. Come s. m., senza articolo: Che sì e no nel capo mi tenciona (Dante); se è no per te, è no anche per me, se per te la risposta è negativa, è tale anche per me; ma per lo più con l’articolo: essere tra il sì e il no; ha risposto un sì che era un no; mi è molto dispiaciuto il loro no; s’è avuto un bel no, un no chiaro e netto, un no chiaro e tondo; decidersi per il no; bisogna risolversi per il sì o per il no. Anche al plur., nel senso particolare di voto contrario (opposto a , voto favorevole): nel referendum i no sono stati più numerosi dei sì. 5. In funzione attributiva, con riferimento a momenti o occasioni negative, in cui le cose vanno male, di traverso, in cui non si è in forma, e sim.: per me, è stata una domenica no; incappare in una giornata, in una serata no; è stata decisamente una partita no per la nostra nazionale.