Nominare

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nominare


v. tr. [dal lat. nominare «dare un nome; citare; eleggere», der. di nomen -mĭnis «nome»] (io nòmino, ecc.). – 1. a. Indicare con un nome, chiamare, sia nel senso di imporre il nome a persona o cosa in modo da poterla distinguere e designare: avendolo fatto battezzare, per il nome di Castruccio loro padre lo nominorono (Machiavelli); sia in quello di designare comunemente con un nome: certe enfiature ... le quali i volgari nominavan gavoccioli (Boccaccio). b. Più com., pronunciare il nome di persona o cosa, in modo da richiamare su di essa l’attenzione di altri, o più semplicem. proferire un nome: e più di mille Ombre mostrommi e nominommi a dito (Dante); non n. il nome di Dio invano, il secondo dei «dieci comandamenti»; certe cose non si nominano neppure; persona trista, nominata e vista (prov.); più genericam., rammentare, menzionare: non l’ho mai sentito n.; nella bibliografia sono nominate solo le opere più importanti. c. rifl., ant. Dire il proprio nome, farsi riconoscere: E nominossi, et alzò la visiera, E chiaramente fe’ veder ch’ell’era (Ariosto), fece vedere chi lei era, cioè Bradamante. 2. Assegnare qualcuno a un ufficio, a una carica, a un grado, a una funzione, ecc., di solito seguendo un procedimento o una prassi ben definiti e nelle prescritte forme: è stato nominato ispettore in seguito a concorso; n. una commissione di esperti; n. i proprî rappresentanti. ◆ Part. pass. nominato, anche come agg. nel sign. di menzionato: il già nominato, il su o sopra nominato, seguiti da un nome proprio o comune (v. anche sunnominato). Con altra accezione, nell’uso burocr., il nominato Giulio Rossi, la persona così chiamata, che ha questo nome; ma anche nella lingua ant.: con ciò sia cosa che li nomi seguitino le nominate cose (Dante), le cose cioè che hanno tali nomi. In usi region., di persona o di cosa di cui si parla molto, che ha vasta fama: un medico, un avvocato, o un ristorante, un albergo nominato, molto nominato, assai nominato (cfr. il più com. rinomato); voi altri milanesi, che, per la bontà, siete nominati in tutto il mondo (Manzoni); ant., di chi o di ciò che gode cattiva fama: in quel tempo usavano nella contrada tre nominati ladroni (Fior. di s. Franc.). Con sign. specifico, nel linguaggio giur., contratto nominato, contratto che ha una precisa qualificazione giuridica.

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