novèllo agg. e s. m. [lat. novĕllus, dim. di novus «nuovo»]. – 1. agg. a. Nato o prodotto da poco, primaticcio: frutti, fiori n., foglie n.; un’insalatina n.; pollo n.; vino n., dicitura che può essere apposta come etichetta a vini da tavola tipici, con indicazione geografica o con denominazione d’origine, provenienti per almeno il 30% da uve vinificate con la tecnica della macerazione carbonica, immessi al consumo non prima del 6 novembre dell’annata di vendemmia e imbottigliati comunque entro il 31 dicembre dello stesso anno; patate n., quelle raccolte da marzo a giugno, prima della completa maturazione, caratterizzate da buccia sottile e polpa più tenera e dolce, di colore giallo o giallo-chiaro, forma ovale o ovale-allungata, di solito più piccole di quelle mature (fra le varietà più diffuse la aminca, la alcmaria, la spunta e la nicola). Di persona, che da poco si trovi in una determinata condizione o che sia appena agli inizî di un’attività, di una professione: sposi n.; sacerdote n., ordinato da poco; talora iron. o scherz., per indicare inesperienza: un avvocato, un giudice n.; un dottorino n.; una segretaria novella. È frequente nell’uso letter. e poet., dove ha spesso il sign. generico di nuovo (infondere n. vita, essere animato da n. ardore, e sim.) o di recente, appena cominciato (il n. giorno) o, anche, che sta per cominciare o per maturare (per l’anno n.; la n. messe), mentre in altri casi al sign. di novità si aggiungono quelli di giovinezza, di freschezza, di diversità, di rinnovamento, ecc.: come piante novelle Rinovellate di novella fronda (Dante); l’arpa dorata Di n. concento adorneranno (