padre (ant. patre) s. m. [lat. pater -tris]. – 1. a. Uomo che ha generato uno o più figli, considerato rispetto ai figli stessi: essere, diventare p.; p. di molti figli; o anche nei rapporti umani, affettivi e sociali relativi al ruolo di genitore: un p. affettuoso, esemplare, severo, indulgente; essere un buon p., un cattivo p.; amore di padre. Generalm. senza articolo in unione con un agg. poss. (a eccezione di loro): mio, tuo, nostro, vostro p. (ma il loro p.); esige invece l’articolo quando oltre al possessivo è presente un altro agg.: il nostro caro padre. Nel vocativo è d’uso esclusivam. letter.; nell’uso com. si preferiscono, a seconda delle regioni, papà o babbo. Locuz. più frequenti: p. di famiglia, uomo che ha la responsabilità e il dovere del mantenimento di moglie e figli (con l’espressione lat. pater familias veniva indicato, nel mondo romano, colui che era giuridicamente il capo della famiglia, con ampî poteri sui varî membri della famiglia stessa; per la frase diligenza del buon p. di famiglia nel diritto attuale, v. diligenza1); p. adottivo, che ha adottato un figlio; p. putativo, che si ritiene padre di qualcuno senza esserlo in realtà: san Giuseppe p. putativo di Gesù; con tono scherz. (per analogia con ragazza madre), ragazzo p., uomo che alleva da solo i proprî figli, senza essere sposato o essendo separato dalla donna con la quale li ha generati; p. nobile, nelle compagnie teatrali dalla fine dell’Ottocento al primo Novecento, ruolo di attore specializzato in parti di uomo maturo, in genere di elevata condizione sociale (gli corrispondeva il ruolo femm. di madre nobile); per parte di p., di parentela per via paterna: siamo cugini per parte di p.; rendere p., detto di donna, partorire un figlio al proprio marito o compagno: lo ha reso p. di un bellissimo bambino; tramandare di p. in figlio, di generazione in generazione; la pagella deve essere firmata dal p. o da chi ne fa le veci; onora il p. e la madre, il quarto dei dieci comandamenti. b. Con riguardo al solo rapporto biologico, anche riferito ad animali: il p. dei cuccioli è un pastore maremmano; In picciol corso mi parieno stanchi Lo p. e’ figli (Dante), il lupo e i lupacchiotti. c. Uomo che adempie alle funzioni di padre, che ha il comportamento di un vero padre, senza essere tale: è stato un p. per lui; ha fatto da p. al nipote orfano; in lui ha trovato un p.; è stato più un p. che un fratello per me; trattava i suoi studenti come un padre; p. spirituale, religioso che si prende cura della vita spirituale di una persona. 2. a. Per estens., al plur., gli uomini della passata generazione: al tempo dei nostri p.; o più genericam. gli antenati: le virtù dei p.; seguire l’esempio dei p.; E voi, palme e cipressi ..., Proteggete i miei padri (