paréte s. f. (ant. m.) [lat. volg. pares -ètis, per il class. paries -iĕtis]. – 1. a. Nelle costruzioni, elemento verticale, piano o curvo, di un edificio, con prevalente funzione di separare i diversi ambienti sia tra di loro sia verso l’esterno: innalzare, abbattere una p.; p. divisoria o comune, fra due ambienti; p. grossa, robusta, sottile; p. di mattoni; le p. della casa, delle stanze, del salone, del corridoio; anche, e più comunem., la superficie dell’elemento che delimita l’ambiente: intonacare, imbiancare, tappezzare le p.; si è aperta una crepa nella p.; appendere un quadro alla p.; stare appoggiato alla p.; collocare un divano lungo la parete. Per metonimia, le p. domestiche, la propria casa; tra le p. domestiche, nell’intimità della casa, della famiglia. Negli edifici, p. continue, quelle che possono essere costruite fuori opera unendo profilati d’acciaio o di leghe leggere in modo da formare un reticolato a maglie rettangolari chiuse da pannelli di materiale vario o da vetri, in parte fissi e in parte mobili (sono poi sollevate e fissate all’esterno della struttura portante); p. mobili, quelle usate soprattutto per i divisorî interni degli ambienti adibiti ad ufficio, che possono essere facilmente spostate creando ambienti di dimensioni diverse adatti alle necessità. Possono essere di legno, lamiere metalliche, materiali leggeri varî. Per trave-parete, nella scienza delle costruzioni, v. trave, n. 2. b. Nome di elementi verticali aventi funzioni analoghe in costruzioni diverse dagli edifici: le p. di una capanna, di una cabina; le p. di una vettura ferroviaria, della carrozzeria di un’autovettura (s’intendono solitamente le superfici interne, riservando il termine di fiancate per quelle esterne). E in genere, superficie limitante uno spazio: le p. di una grotta; le p. di una strada incassata nel monte (per un uso più specifico del termine in alpinismo, v. oltre al n. 5): Con l’ali aperte, che parean di cigno, Volseci in sù colui che sì parlonne Tra due pareti del duro macigno (Dante), tra i due fianchi dello stretto sentiero tagliato nel monte, che forma il passaggio da un girone all’altro del Purgatorio. 2. estens. a. La materia che limita un oggetto cavo, e che in genere lo costituisce, considerata nel suo spessore o in una delle sue superfici: le p. di una scatola, di una cassa, di un baule; la p. esterna di un vaso, di un bicchiere; la p. del tubo ha ceduto alla pressione dell’acqua. b. Analogam., in anatomia, superficie che limita una cavità o un organo: la p. dell’addome, del torace (o toracica); la p. dello stomaco; le p. interne o esterne delle vene, delle arterie; la p. interna della volta cranica; la p. esterna del cuore; perforazione della p. intestinale; p. del timpano, la superficie di esso rivolta verso l’esterno. c. In botanica, rivestimento costituito da uno o più strati di cellule che nei varî organi delle piante svolge funzione di protezione o isolamento dall’ambiente esterno (per es., la parete degli sporangi nelle felci, la parete delle sacche polliniche nelle spermatofite, ecc.). P. cellulare, il rivestimento esterno delle cellule vegetali che si forma per attività del citoplasma e svolge soprattutto funzioni di resistenza meccanica (non deve essere confuso con la membrana cellulare o plasmalemma la quale, costituita da lipidi complessi e proteine, funziona da barriera chimica altamente selettiva per gli scambî tra il citoplasma e l’esterno); presenta caratteristiche fisico-chimiche diverse a seconda dei gruppi tassonomici considerati (batterî, funghi, alghe, ecc.); nelle tracheofite, durante la fase di accrescimento volumetrico del citoplasma, è sottile e tipicamente costituita da cellulosa (p. primaria), successivamente può accrescersi in spessore anche di parecchi micron e subire modificazioni chimiche di varia natura, lignificazione, suberificazione, mineralizzazione, ecc. (p. secondaria), con conseguente formazione dei tessuti definitivi. d. In zoologia e veterinaria, parte dello zoccolo del cavallo, sinon. di muraglia (nel sign. 2 c). 3. fig. Riparo, ostacolo,