Perïòdico²

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periodico2


perïòdico2 agg. [dal lat. periodĭcus, gr. περιοδικός, der. di περίοδος «periodo»] (pl. m. -ci). – 1. Che ha luogo, si manifesta o si ripete a intervalli regolari, o più o meno regolari, di tempo: sottoporre, sottoporsi a controlli p.; aumenti p. di stipendio; oscillazioni p. dei prezzi; venti p., perturbazioni p.; il moto circolare uniforme è un moto p.; pubblicazione p., che esce a determinati intervalli di tempo (v. periodico3); stampa p., l’insieme dei quotidiani e delle riviste che si stampano con frequenza costante. In medicina, detto di alcune malattie di varia natura, talvolta anche ereditarie, che hanno la caratteristica di manifestarsi episodicamente, cioè con intervalli, più o meno lunghi, di benessere fisico (anche senza una vera e propria periodicità): paralisi p., tipo di paralisi con inizio improvviso che regredisce, in genere, dopo un breve lasso di tempo; psicosi p., la psicosi maniaco-depressiva. Febbre p. (o febbre della Mosa), malattia infettiva trasmessa dai pidocchi, caratterizzata dall’alternarsi di stati febbrili e non febbrili, e da fenomeni nervosi e dolori di tipo reumatico e nevralgico: fu osservata durante la prima guerra mondiale tra soldati tedeschi e russi in varie località del fronte. 2. Nel linguaggio scient., di ente o grandezza che varia ripetendo identicamente certe sue modalità in relazione alla variazione di altro ente o grandezza. In partic.: a. In fisica, di fenomeni e grandezze che ripresentano identiche modalità al trascorrere di un determinato intervallo di tempo, detto periodo temporale (o anche semplicem. periodo, dato che è il caso più frequente), o di una determinata distanza, detta periodo spaziale. b. In matematica, funzione p. di una variabile reale, ogni funzione che assume lo stesso valore allorché alla variabile indipendente si aggiunge o si toglie una data costante (detta periodo): la funzione y = sen x è p. di periodo; curva p., una curva (per es. la sinusoide) che sia il grafico di una funzione periodica e che sia quindi costituita da un arco (corrispondente a un intervallo di lunghezza uguale al periodo) che si ripete indefinitamente; numero decimale p., numero decimale avente infinite cifre che si ripetono indefinitamente a gruppi identici (periodi): in partic., numero p. semplice o misto, a seconda che non presenti oppure presenti un antiperiodo tra la virgola e il periodo (quest’ultimo viene denotato soprassegnandolo con un tratto orizzontale o chiudendolo tra parentesi tonde), così per es., 1,33333... = 1,3- = 1,(3), oppure 2,3543434343... = 2,354-3- = 2,35(43). Ogni numero periodico si può esprimere sotto forma di frazione e, viceversa, ad ogni frazione corrisponde un numero decimale limitato o un numero periodico. Per quasi-periodico in analisi matematica, v. quasiperiodico. c. Per estens., di un insieme di elementi che presenta (nella distribuzione spaziale, nell’ordinamento, nella classificazione, ecc.) una struttura caratterizzabile in termini di ripetizione a intervalli più o meno regolari di una determinata configurazione (per es., la distribuzione p. degli atomi in un reticolo cristallino); sistema p. degli elementi, esposizione sinottica degli elementi chimici (v. elemento e cfr. la tav. attinente) in ordine di peso atomico crescente, così detta poiché in essa risulta evidente il ripresentarsi, a intervalli approssimativamente regolari, di elementi con proprietà chimiche analoghe (evidenza poi spiegata in base alla teoria della struttura atomica). d. In medicina, malattia p., quadro clinico a eziologia sconosciuta che si osserva prevalentemente in individui di particolari gruppi etnici (ebrei sefarditi, iracheni, armeni), caratterizzato da crisi parossistiche di febbre, artralgie, dolori addominali e toracici, che si alternano a periodi di completo benessere; le complicanze più frequenti della malattia sono rappresentate da artropatie infiammatorie e da amiloidosi. 3. non com. Che si riferisce al periodo grammaticale, che si basa su periodi lunghi e complessi: non volevo neppure lo stile p., che portava spesso alla digressione o distrazione (F. De Sanctis). ◆ Avv. periodicaménte, in modo o con carattere periodico, a intervalli regolari: il fenomeno si ripete, o ricompare, periodicamente; le riunioni si svolgono periodicamente; farsi controllare periodicamente la pressione.