Pietà

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pieta


pietà s. f. (ant. pietate, pietade) [lat. piĕtas -atis (der. di pius «pio, pietoso»)]. – 1. a. Sentimento di affettuoso dolore, di commossa e intensa partecipazione e di solidarietà che si prova nei confronti di chi soffre: L’altro piangëa; sì che di pietade Io venni men così com’io morisse (Dante); Ove sia chi per prova intenda amore, Spero trovar pietà, non che perdono (Petrarca); pietà fra gli uomini Il misero non trova (Leopardi); Dio, abbi pietà di me! (traduz. del lat. miserere mei, Deus: v. miserere); avere p. di sé stesso, commiserarsi; una persona che non ha p. o senza p., crudele, spietata; destare p.; muovere, muoversi a pietà. Comune la locuz. fare p., suscitare compassione, commiserazione: era ridotto in modo da far p.; anche, iperbolicamente, di cosa mal fatta o mal riuscita, o meschina, miserevole e sim.: un romanzo, uno spettacolo che fa p.; con soggetto di persona, suscitare un sentimento di superiore compatimento o disprezzo: per come ti sei comportato mi fai solo pietà. Per pietà! esclamazione con cui si rivolge ad altri una preghiera, una supplica. b. La disposizione a sentirsi solidali con chi soffre: affidarsi all’altrui p.; una persona piena di p.; pietade non è passione, anzi è una nobile disposizione d’animo, apparecchiata di ricevere amore, misericordia e altre caritative passioni (Dante). 2. a. Nel linguaggio letter., con sign. più vicino a quello originario del lat. pietas, disposizione dell’animo a sentire affetto e devozione verso i genitori, verso la patria, verso Dio, e a operare di conseguenza, o, più in generale, rispetto reverenziale per ciò che è considerato sacro: la p. di Enea (v. pietas); p. di figlio; p. verso la patria; la p. per le memorie, per le tradizioni domestiche. In partic., nella teologia morale, la virtù, considerata parte della giustizia, per cui si tributa il doveroso e conveniente ossequio e la debita reverenza ai congiunti per sangue, ai proprî concittadini e al proprio prossimo in generale. b. Devozione religiosa: libri, pratiche di pietà. 3. Nell’iconografia cristiana, l’immagine, dipinta o scolpita, della Madonna che tiene in grembo Cristo morto: la Pietà di Giovanni Bellini (all’Accademia di Brera, Milano); la Pietà di Michelangelo (in S. Pietro, a Roma). 4. In araldica, denominazione dei nati del pellicano, di solito tre, ch’esso nutre nel nido con il suo sangue aprendosi il petto con il becco.