Piòvere

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piovere


piòvere v. intr. [lat. pop. plŏvĕre (class. plŭĕre)] (pass. rem. piòvve; aus. essere, oppure avere quando si vuole indicare più lunga durata). – 1. a. Cadere, detto della pioggia: sta per p., il tempo accenna a p.; oggi vuol p., minaccia di p.; è piovuto un po’ questa notte; ha piovuto tutto l’inverno; da gennaio non fa che p.; finalmente ha smesso di p.; piove su i nostri volti Silvani, Piove su le nostre mani Ignude, ... (D’Annunzio); e con determinazioni di vario genere: p. goccia a goccia, piano piano, poco, molto, a dirotto, a rovesci, a catinelle; ora pioveva soltanto, più fitto, e camminando avevo aperto l’ombrello (Salvatore Mannuzzu); p. a vento, quando per lo spirare del vento le gocce di pioggia si muovono secondo la sua direzione. Locuz. e frasi particolari: piove sul bagnato, fig., a proposito di fortuna o avversità, di eventi piacevoli o spiacevoli che capitano a chi ne ha già abbastanza; piove, governo ladro!, motto, creato dal caricaturista Casimiro Teja nel 1861, che si ripete comunem. per satireggiare l’abitudine diffusa di dare la colpa di ogni cosa al governo, ma talora anche come espressione di sfogo polemico; fig., fam., non ci piove, è cosa sicura, è fuor di dubbio: su questo non ci piove; tanto tuonò che piovve, fig., di cosa che arriva dopo essere stata a lungo minacciata. Il verbo, che di norma ha uso impersonale nel sign. proprio, può costruirsi personalmente quando il soggetto sia costituito da goccia, gocciolone e sim.: piovevano gocce sempre più rade; piovono certi goccioloni!; o quando il verbo sia usato con valore causativo, indicando una divinità (o altro soggetto) che faccia piovere: oggi Giove (o il cielo) non ha smesso un istante di piovere. b. estens. Di acqua piovana o non piovana, gocciolare attraverso il tetto, il soffitto o altra copertura: qui dentro ci piove. Di altre cose, sempre con uso personale, cadere dall’alto, venir giù: piovevano cenere e lapilli; piovono bombe, proiettili, sassi; Sovra tutto ’l sabbion, d’un cader lento, Piovean di foco dilatate falde (Dante); Di rose sovra a lor pioveva un nembo (Poliziano); gli Ebrei nel deserto si nutrirono di manna piovuta dal cielo; in senso fig., p. dal cielo, a proposito di cosa utile o gradita, che capita improvvisamente senza fatica da parte di chi ne ha il beneficio: del bene piovutole, come si dice, dal cielo, non aveva fatta la confidenza a nessuno (Manzoni). Di liquidi (come lacrime o sangue), versarsi, effondersi in gran copia: Ma il vostro sangue piove Più largamente (Petrarca); E vedendo talun piovere il pianto Dal tuo ciglio (V. Monti). Della luce, penetrare e diffondersi dall’alto: dal lucernario pioveva una luce fioca. c. fig. Di cose o persone, giungere, affluire, accorrere in gran numero: gli inviti, le congratulazioni, le critiche piovevano da ogni parte; era gente piovuta dai paesi più lontani; o, di singola cosa o persona, giungere improvvisamente: ci è piovuto in casa quel seccatore; gli è piovuto addosso un bel guaio; il dolce pioverà dopo l’amaro (Giusti). Anche, con riferimento a cose, susseguirsi con ritmo sostenuto, riversarsi, abbattersi in gran quantità: piovvero gli applausi; piovono insulti, pugni, calci. 2. non com. Essere spiovente, in pendenza: il tetto piove sul davanti dell’edificio con forte inclinazione. Dei capelli, scendere, ricadere sul viso. 3. tr., letter. Far scendere sulla terra pioggia, rugiada o altra materia: Padre e Signor, s’al popol tuo piovesti Già le dolci rugiade entro il deserto (T. Tasso); arrivò trafelato, ... in mezzo al nuvolone che pioveva cenere (Verga); estens., scagliare: su le rupi stavano i giganti, Come in vedetta, e su la nave urlando Piovean pietre da carico con alto Fracasso (Pascoli). In usi fig., spargere copiosamente, o semplicem. spargere: il giovane piovea lagrime amare Giù per le guance (Pindemonte); la spera del sole, pallida, ... spargeva intorno a sé un barlume fioco e sfumato, e pioveva un calore morto e pesante (Manzoni); gli olmi piovevano i loro fiori innumerevoli (D’Annunzio); le stelle piovevano un barlume latteo sul cortile (Deledda). 4. Come locuz. avv., in piovere, di strutture disposte obliquamente, con una inclinazione verso il basso: travi, coperture poste, o costruite, in piovere. ◆ Part. pres. piovènte, anche come agg. e s. m. (v. la voce).