Plùteo

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pluteo


plùteo s. m. [dal lat. pluteus o pluteum «riparo, spalliera»]. – 1. Antica macchina guerresca usata per riparare gli assedianti durante l’attacco: costituita di vimini intrecciati e ricoperti di cuoio, talvolta a forma di torre, era montata su ruote e poteva avere anche delle feritoie. 2. Specie di armadio-leggio adoperato come banco di lettura nelle biblioteche medievali e rinascimentali e ancora oggi in uso in alcune biblioteche per conservarvi e tenervi esposti i codici più preziosi (il termine, con l’abbrev. pl., compare allora nella segnatura di collocazione): il dirugginìo delle catene tra i plutei medicei (Carducci), le catene che, nella Biblioteca Laurenziana di Firenze, legano i codici agli artistici plutei lavorati su disegni michelangioleschi. 3. Elemento parallelepipedo di legno, di metallo, ma più spesso, negli esempî conservati, di pietra o marmo, facente parte delle recinzioni che nelle basiliche e nelle chiese medievali circondano l’altare e la schola cantorum, o delimitano il presbiterio: è spesso decorato con bassorilievi, tarsie, mosaici, ecc., e si distingue dalla transenna per essere massiccio e non, come questa, traforato. 4. In zoologia (lat. scient. pluteus), la larva planctonica degli echinoidi e degli ofiuroidi (nei quali prende rispettivam. il nome di echinopluteus e ophiopluteus), di forma conica, provvista di 4 coppie di appendici laterali, spesso rivestite di cellule ciliate e sostenute da uno scheletro calcareo.

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