Pòlizza

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polizza


pòlizza s. f. [dal gr. ἀπόδειξις «dimostrazione, prova» e quindi anche «ricevuta, quietanza» (der. di ἀποδείκνυμι «mostrare, rilevare»), lat. tardo apodīxis]. – 1. a. Foglietto contenente indicazioni di vario genere, in parte stampate e in parte manoscritte, che serve di ricevuta, di contrassegno, o attesta un’obbligazione da parte dello scrivente, e sim.: la p. del Monte di Pietà, o p. di pegno, documento che legittima il possessore a ottenere, contro l’estinzione del mutuo, la restituzione degli oggetti dati in pegno; la p. del lotto. b. Nel linguaggio bancario e mercantile, titolo rappresentativo di un credito; documento avente valore di contratto. In partic.: p. di abbonamento, documento che prova la locazione per un dato periodo di tempo di una cassetta di sicurezza presso una banca; p. di assicurazione (anche assol.), documento di prova del contratto di assicurazione, che riproduce le condizioni generali e particolari che lo regolano, predisposte dall’assicuratore e accettate dall’assicurato; p. di carico, documento che, oltre alla funzione di ricevuta rilasciata dal comandante della nave (o dal vettore) al caricatore, attestante l’avvenuto carico della merce a bordo, ha la funzione di titolo di credito rappresentativo della merce viaggiante per mare e quella di titolo di consegna della merce stessa. 2. ant. a. Ogni specie di ricevuta (per tasse pagate, versamenti eseguiti, ecc.); mandato di pagamento o di riscossione; conto, fattura: il villano sartor, che ... Oso sia ancor con p. infinita A te chieder mercede (Parini); intimazione a contribuenti morosi; mandato di cattura; titolo di debito pubblico; cambiale (p. di cambio); atto notarile; lasciapassare, salvacondotto. b. Con sign. ancor più generico, sinon. di biglietto (biglietto da visita, biglietto d’ingresso a sale di pubblico spettacolo, biglietto d’avviso, d’invito, di partecipazione, ecc.): trovo sul tavolino ... una p. di visita del censore Brambilla (Tommaseo). c. Sinon. di scheda, spec. quelle adoperate per votazioni, estrazioni a sorte, ecc.: mette la mano sul martello, e ce la tien sospesa, come in un’urna, prima di tirar su la p. (Manzoni). 3. In tipografia, elenco del quantitativo di lettere e segni di un corpo di un dato carattere (redatto per consuetudine dalle fonderie secondo criterî statistici di frequenza del loro impiego nella lingua d’uso) di cui ci si serve come base per le ordinazioni. ◆ Dim. polizzina, polizzino m. (v.), ant. polizzétta.