prisma s. m. [dal lat. tardo prisma, gr. πρῖσμα -ατος, der. di πρίζω o πρίω «segare»] (pl. -i). – 1. Poliedro avente per facce due poligoni uguali (basi) posti su piani paralleli, e un numero di parallelogrammi (facce laterali) uguale al numero dei lati delle basi. In partic., p. triangolare, rettangolare, esagonale, avente per basi rispettivam. triangoli, rettangoli, esagoni (se le basi sono parallelogrammi, il prisma si dice anche parallelepipedo); p. retto, p. obliquo, a seconda che gli spigoli laterali (quelli non appartenenti alle basi) siano o no perpendicolari alle basi; p. regolare, un prisma retto le cui basi siano poligoni regolari; p. archimedeo, un prisma regolare con facce laterali quadrate; p. storto, sinon. non com. di antiprisma (v.) archimedeo. P. indefinito, parte di spazio limitata da una superficie prismatica (v. prismatico); può anche essere visto come la parte di spazio descritta da un poligono che si muove di