Pubblicazióne

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pubblicazione


pubblicazióne (ant. o letter. publicazióne) s. f. [dal lat. publicatio -onis (der. di publicare: v. pubblicare), che in età classica aveva solo il sign. di «confisca»]. – 1. L’atto del pubblicare, del rendere pubblicamente noto: p. di una legge, di un decreto, con la quale una legge o un decreto viene portato legalmente a conoscenza di tutti i cittadini, mediante inserzione in raccolte, gazzette o giornali ufficiali; p. di matrimonio (o matrimoniale), formalità preliminare con cui viene resa nota l’intenzione di una coppia di sposarsi, mediante affissione delle indicazioni anagrafiche degli sposi all’albo pretorio del Comune e, nel caso di matrimonio religioso, anche alla porta della chiesa (comune spec. al plur., nell’espressione fare le p. di matrimonio, e anche, più brevemente, fare le p.); p. del testamento, la redazione da parte di un notaio di un verbale nel quale si descrive lo stato del testamento e se ne riproduce il contenuto; p. della sentenza, la sua comunicazione e divulgazione, mediante notifica agli interessati e deposito nella cancelleria del tribunale (diversa dalla p. di una sentenza penale di condanna, ordinata dal giudice come pena accessoria, mediante affissione nell’albo comunale o attraverso la stampa in un quotidiano). Meno com. con il sign. più ampio (e ormai ant.) di divulgazione: p. di una scoperta, di un segreto, ecc. 2. a. Il fatto di dare alle stampe uno scritto, o anche un disegno, una fotografia: p. di documenti segreti, di scritti inediti, di fotografie compromettenti; curare la p. di un testo, di un’opera, di una collana di novelle; p. di un giornale, di una rivista; un romanzo di recente p.; iniziare, sospendere, riprendere la p. di un quotidiano; è stata annunciata la p. di un nuovo rotocalco. b. In senso concr., lo scritto, il libro, l’opera pubblicata per mezzo della stampa: una nuova p. scientifica, letteraria.; una p. importante, fondamentale; p. periodiche; presentare le proprie p. in un concorso per titoli; catalogo delle ultime p.; pubblicazioni d’occasione o di circostanza, orazioni o poesie composte e pubblicate, spec. nel passato, per qualche avvenimento solenne (nascite, nozze, decessi, promozioni, e sim.). 3. ant. Espropriazione di beni a favore del tesoro pubblico, confisca. ◆ Dim. pubblicazioncèlla, nel sign. 2 b.