Rancóre

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rancore


rancóre s. m. [lat. tardo rancor -ōris, der. di rancere «essere rancido» (è quindi, propr., l’astratto di rancidus)]. – Sentimento di odio, sdegno, risentimento profondo, non manifestato apertamente, ma tenuto nascosto e quasi covato nell’animo: avere, nutrire, serbare r. contro qualcuno; il suo sordo r., a lungo nascosto e frenato, esplose improvvisamente; deporre, dimenticare ogni r.; intanto qualcosa, un vecchio nodo di r., le si scioglieva dentro il petto (Bassani); basta con i vecchi r.; lo dico senza r.; e semplicem.: senza r.?, dopo un diverbio o una discussione accesa, invitando l’interlocutore a non serbarci rancore.