Regolare²

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regolare2


regolare2 v. tr. [dal lat. tardo regulare, der. del lat. class. regŭla «regola»] (io règolo, ecc.). – 1. a. Istituire, dare o imporre una regola o una norma, o un complesso di regole e norme, così che una forza, un’azione o un processo, un’attività o un’istituzione, si attuino e si svolgano in modo ordinato o secondo le modalità e i fini più opportuni o comunque voluti. È riferito, come oggetto, a elementi e situazioni naturali: r. il corso di un torrente, le acque di un bacino; a processi meccanici e a meccanismi, strumenti e apparecchiature in cui possono essere modificate, entro certi limiti, le condizioni di funzionamento: r. la velocità (di un motore, di una vettura), r. l’afflusso del carburante; un diaframma che regola l’apertura dell’obiettivo, una vite che serve a r. la distanza delle due puntine; r. un apparecchio, e r. una bilancia di precisione o un orologio, in modo che segnino esattamente il peso o l’ora; a funzioni e processi fisiologici: un farmaco che regola la pressione arteriosa, o il ricambio, il ritmo cardiaco; per r. l’intestino la cosa migliore è una dieta opportuna; a situazioni e attività di carattere sociale, economico e finanziario: provvedimenti per r. l’emigrazione, le nascite, o il traffico, il consumo di carburante, le importazioni e le esportazioni, l’acquisto di valuta estera, gli scambî commerciali con l’estero; e in partic., in diritto pubblico, alle leggi, in quanto chiarite e precisate da atti amministrativi specifici (v. regolamento, nel sign. n. 2): il Ministero non ha ancora emanato le norme che regolano la legge sull’esodo volontario del personale. b. Imporre una regola, una norma o un controllo, a sé stessi, al proprio comportamento individuale, sia sociale-economico: r. il proprio ritmo di lavoro, gli impegni personali o familiari di spesa; sia fisico-psichico e in partic. affettivo: r. il vitto, il bere o l’uso dell’alcol, il fumo; r. gli impulsi, la passione, gli istinti. In questi sign. e usi (in cui concorrono i verbi controllare, limitare e moderare) è molto frequente il rifl. regolarsi: non riesce a regolarsi nelle spese, o nel mangiare, nel bere; alla sua età dovrebbe regolarsi nel lavoro, o nel fare sport impegnativi; anche con il sign. più partic. di condursi in un dato modo (e assol. nel modo giusto, corretto, più conveniente e opportuno), comportarsi, contenersi: cerca di regolarti bene; non si è regolato bene con me; come devo regolarmi con loro?; e con tono di avvertimento o di minaccia: io te l’ho detto, ora règolati come ti pare; se si ripete un fatto simile ha intenzione di denunciarti: règolati! c. Sistemare, definire una questione o una situazione, soprattutto di natura economica: ho molte cose da r., prima di andarmene via; c’è qualche partita in sospeso da r.?; r. i conti o un conto, com. spec. in senso fig., vendicarsi di un torto, di un affronto ingiustamente subìto: ho un conto da r., con quel farabutto; non farti illusioni: prima o poi regolerò i conti anche con te; pagare, liquidare: r. una vecchia pendenza, un debito; r. una cambiale. 2. Nel linguaggio del giornalismo sportivo, r. gli avversarî in volata, batterli, in una gara ciclistica, in volata, sulla linea del traguardo. ◆ Part. pass. regolato, anche come agg. (v. la voce).

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