Ribaltonismo

Neologismi (2008)

ribaltonismo


s. m. Tendenza a assecondare i ribaltamenti radicali degli equilibri politici prodotti dalle consultazioni elettorali. ◆ Il trasformismo (oggi si dice il «ribaltonismo») non è un male che un modello costituzionale dovrebbe evitare? Oppure, zitti zitti, si ritiene che, tutto sommato, un po’ di trasformismo, prima o poi, potrebbe ancora far comodo? (Marcello Pera, Giornale, 28 marzo 2004, p. 4, Il fatto) • anche l’Udc non può sbizzarrirsi più di tanto. Aver reclamato come soluzione allo schiaffo elettorale delle regionali un nuovo esecutivo sempre guidato però da [Silvio] Berlusconi e con la medesima maggioranza, se da un lato sbarra la strada alle accuse di ribaltonismo dall’altro costringe a giocare in una sola metà campo, quella presidiata dal capo del governo. (Carlo Fusi, Messaggero, 16 aprile 2005, p. 5, Primo piano) • basta aprire le pagine di un saggio uscito da qualche giorno e firmato da uno dei maggiori costituzionalisti italiani, l’ex presidente della Corte Costituzionale Leopoldo Elia. «La soluzione data al problema della stabilità e dei poteri del Premier – scrive Elia in La costituzione aggredita – è del tutto sproporzionata ai pericoli di ribaltonismo, di stabilità e di debolezza dell’esecutivo». (Nicola Tranfaglia, Stampa, 30 gennaio 2006, p. 30, Società e Cultura).

Derivato dal s. m. ribaltone con l’aggiunta del suffisso -ismo.

Già attestato nel Corriere della sera del 1° giugno 1996, p. 1 (Giovanni Sartori).

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