smorfia1
smòrfia1 s. f. [etimo incerto, forse di origine gergale]. – 1. Atto, atteggiamento e modo di fare e di parlare affettato e lezioso; moina: una ragazza tutta smorfie; basta con queste s.!; se [...] spiacevoli o sentimenti di avversione e di riprovazione: una s. di dolore, di disgusto, di disprezzo; a udire quel nome, non poté trattenersi dal fare una s.; non fare quelle smorfie! ◆ Dim. smorfiétta, dim. e vezz. smorfiùccia; pegg. smorfiàccia. ...
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smorfia2
smòrfia2 s. f. [dal nome mitologico di Morfeo, dio del sonno e dei sogni (nella pron. latineggiante Mòrfeo)]. – Nell’Italia centro-meridionale, il libro dei sogni, che serve a trarre dai sogni i numeri da giocare al lotto; soprattutto quello figurato a uso degli analfabeti, recante le figure degli oggetti o dei fatti che possono apparire in sogno, con accanto i numeri (dall’1 al 90) che ...
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subsannare
v. intr. [dal lat. tardo subsannare, comp. di sub- e sanna «smorfia, sberleffo, dileggio»] (aus. avere), letter. – Ghignare con una smorfia di scherno: di dietro al battistero un fulvo Picciol [...] cornuto diavolo guardava E subsannava (Carducci) ...
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lottomania
s. f. Passione smodata per il gioco del lotto. ◆ Il mio non è un sermone moralistico contro la lottomania (per quanto...). È un appunto stilistico sulla confezione della notizia: non c’è servizio [...] numero «dieci» della Roma. Per un terno di numero, però, ne mancherebbe uno. E allora per i patiti è arrivata in aiuto la Smorfia, (Edoardo Sassi, Corriere della sera, 15 novembre 2006, p. 1, Prima pagina).
Composto dal s. m. lotto con l’aggiunta del ...
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musata
muṡata s. f. [der. di muso]. – 1. Colpo dato con il muso: dare una musata. Anche, colpo ricevuto battendo il muso, riferito, in frasi scherz. o fam., anche a persone: nel buio batté una m. contro [...] la porta; sono inciampato e ho dato una m. per terra. 2. non com. Smorfia con la faccia, fatta a qualcuno per dispetto o disgusto. ...
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sogghigno
s. m. [der. di sogghignare]. – Ghigno leggero; sorriso contratto in una smorfia che esprime uno scherno astioso o malizioso, un maligno compiacimento per le avversità e gli insuccessi altrui: [...] fare un s.; un s. amaro; un s. di disprezzo, di derisione. Con sign. attenuato (cfr. sogghignare), sorriso smorzato, appena accennato: e lei, signor dottor riverito, in vece di farmi de’ sogghigni, per ...
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sardonico
sardònico agg. [dal lat. sardonius o sardonĭcus; in greco l’agg. σαρδάνιος per indicare un «riso amaro e sarcastico» s’incontra già in Omero (Odissea XX, 302); più tardi, fu messo in relazione [...] con la smorfia facciale somigliante al riso provocata dall’ingestione dell’herba sardonia (v. sardonia), e assunse le forme σαρδόνιος o σαρδώνιος e σαρδονικός o σαρδωνικός] (pl. m. -ci). – 1. Riso s., che esprime un sarcasmo amaro e maligno, una ...
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viso2
viṡo2 s. m. [lat. vīsus -us, propr. «vista, sguardo, aspetto», der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. ant. Vista, atto del guardare, sguardo: Oscura e profonda era e nebulosa Tanto che, [...] e l’altra ruvida) oppure di diverso colore. ◆ Dim. viṡétto, viṡettino, viṡino e, per lo più con valore vezz., viṡùccio; accr., non com., viṡóne; pegg. viṡàccio, viso brutto, minaccioso, o contratto in una brutta smorfia (gli faceva i visacci). ...
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smusata
smuṡata s. f. [der. di muso], non com. – Smorfia di disgusto o di disprezzo: far la serva e non avere nulla, altro che delle smusate (Palazzeschi). ...
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sberleffo
sberlèffo (ant. sberlèffe e sbarlèffe) s. m. [der. del ted. ant. leffur «labbro»]. – 1. non com. Sfregio, segno di una ferita sul viso, cicatrice: con quei due sberleffi alle gote, pareva un [...] ritratto borbonico di cent’anni addietro, o un poliziotto austriaco (Borgese). 2. Smorfia fatta come gesto di scherno: un gruppo di ragazzi ... gli facevano boccacce e sberleffi (C. Levi). ...
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Attore e regista cinematografico (San Giorgio a Cremano 1953 - Ostia 1994). Negli anni Settanta costituì il gruppo teatrale La Smorfia, per il quale scrisse e interpretò testi comici che ottennero grande successo anche in televisione. Esordì...