deliziadelìzia s. f. [dal lat. deliciae -arum, der. di delicĕre «dilettare»]. – Intenso piacere, squisito godimento dei sensi o dello spirito: provare una grande delizia. Più spesso riferito a ciò che [...] le sue prediche! Con senso più concr., di solito al plur.: le d. della mensa; vivere tra le d.; luogo, paradiso di delizie; con valore più preciso, si usava nel passato, e ancora oggi a volte con riferimento ai secoli scorsi, l’espressione luogo di ...
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deliziare
v. tr. [der. di delizia; cfr. il lat. tardo deliciari «deliziarsi»] (io delìzio, ecc.). – 1. Procurare delizia: una musica che deliziava lo spirito, le orecchie; spesso iron.: ci ha deliziato [...] tutta la sera con la lettura dei suoi insipidi versi. 2. rifl. Deliziarsi di (o in o con) qualche cosa, provarne delizia, trarne godimento: mi deliziavo di starlo a sentire; deliziarsi nel dolce far niente. ...
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croce
1. Presso gli antichi, e in particolare presso i Romani, la CROCE era uno strumento di pena, costituito da un palo infisso nel suolo oppure da due legni, uno orizzontale e l’altro verticale; su [...] figlio è una c. per i poveri genitori).
Parole, espressioni e modi di dire
a croce
a occhio e croce
croce e delizia
mettere, fare una croce sopra
mettere in croce
portare la croce
segno della croce
testa o croce
Citazione
Quando udirete sonare le ...
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charmoso
agg. Gradevole, armonioso, che conquista. ◆ via della Rocca (e ancor di più via dei Mille) è un’intatta delizia architettonica. Dato che siamo in una moderna città magari prima di sedervi sulla [...] panchina dell’aiuola date un’occhiata in giro, siringhe eccetera. Eh già, per vivere in luogo charmoso si deve pur pagare un prezzo. (Gianni Farinetti, Stampa, 20 marzo 1998, Torinosette, p. 41) • Il Diana, ...
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bigiu
bigiù s. m. – Adattamento del fr. bijou («gioiello»), usato spec. come vezzeggiativo fam. col sign. di «un amore», «una delizia», riferito a persone o cose che destino ammirazione per la loro grazia, [...] gentilezza e sim., a oggettini artistici di fine fattura, ecc.: ha un villino che è un b. (anche, che vale un b.); la casina sarebbe proprio carina, un torlo d’uovo, un b., tranquilla, ariosa, comoda (Palazzeschi); ...
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desio
deṡìo (o diṡìo) s. m. [forse lat. *desedium, da desidia «ozio, inoperosità», raccostato per il sign. a desiderium]. – 1. poet. Desiderio: Quali colombe, dal disio chiamate (Dante); E me che i tempi [...] ); anche, l’oggetto del desiderio: parla in sua favella Sì che l’intenda il suo dolce desio (Guarini). 2. fam. Godimento, delizia: una musichetta, un vinello, un calduccio che è un d., un vero d.; spesso iron.: che d. sentirlo strimpellare il violino ...
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eliotropio
eliotròpio s. m. [dal gr. ἡλιοτρόπιον (nei sign. 1, 2, 3 a), comp. di ἥλιος «sole» e tema di τρέπω «volgere», lat. heliotropium (limitatamente ai sign. 2 e 3 a)]. – 1. Nome dato dai Greci [...] violetti e profumati. b. Il profumo di Heliotropium peruvianum (più spesso indicato col nome fr. héliotrope): ella aspira con delizia il sottile odore di e. esalante dalla pelliccia preziosa (D’Annunzio). c. Nel linguaggio letter. la parola è usata ...
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elisio
elìṡio s. m. e agg. [dal lat. Elysium, gr. ᾿Ηλύσιον (πεδίον); come agg., ᾿Ηλύσιος]. – 1. a. Nella mitologia greca, luogo di beatitudine (detto anche Campi Elisî), destinato al soggiorno delle [...] (da Place de la Concorde all’Étoile) e al quartiere circostante. b. fig. Luogo e condizione di beatitudine serena, di sovrumana delizia. 2. agg., letter. Dell’Elisio: Diva il mondo la chiama, E le sacrò l’elisio Soglio (Foscolo); o degno dei Campi ...
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aspirare
v. tr. e intr. [dal lat. aspirare, comp. di ad- e spirare «soffiare»]. – 1. tr. a. Trarre a sé l’aria (e con essa odori, profumi, ecc.), immettendola nei polmoni mediante il movimento d’inspirazione: [...] sigaretta; avvicinò la boccettina alle narici e aspirò profondamente; a. voluttuosamente il profumo di un fiore; aspirava con delizia il sottile odore di eliotropio (D’Annunzio). b. estens. Trarre a sé, detto di apparecchi (pompe, aspiratori, ecc ...
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nettare
nèttare s. m. [dal lat. nectar -ăris, gr. νέκταρ -αρος]. – 1. a. La bevanda degli dèi greci, che si diceva rendesse immortali: Pasco la mente d’un sì nobil cibo, Ch’ambrosia e nettar non invidio [...] non è un vinsanto, è un n.!; Oh amabile sorbetto, Nettare prezioso e delicato (Goldoni). Fig., letter., dolcezza, delizia: il desiderio intanto calmato ma non estinto mi porgeva il n. del piacere (Foscolo). 2. In botanica, secrezione zuccherina ...
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delizia
Fernando Salsano
" Godimento ", in Pg XXIX 29 avrei quelle ineffabili delizie / sentite prima: dove le delizie significano la vita felice del Paradiso terrestre, ma con particolare riferimento - per cui quel verbo ‛ sentire ' - alla...
Nome assegnato, dalla località di Vaprio sull’Adda, all’incrocio fra due vitigni, la bianca di Forster e lo zibibbo; produce uva dal sapore gradevolmente moscato (➔ vite).