elegante
agg. [dal lat. elĕgans -antis, der. di eligĕre «scegliere»]. – 1. Che ha insieme grazia e semplicità, rivelando cura e buon gusto senza affettazione o eccessiva ricercatezza, detto degli atti, [...] Accr. elegantóne, usato come s. m. (f. -a), per indicare con ironia o lieve disprezzo chi veste abitualmente con eleganza affettata o vistosa, e quindi con sostanziale ineleganza: aveva avuto la sua epoca da elegantone, i talchi finissimi, le lavande ...
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rustico
rùstico agg. e s. m. [dal lat. rustĭcus, der. di rus «campagna»] (pl. m. -ci). – 1. agg. Di campagna, campagnolo: le r. zampogne (T. Tasso); casa r., fondo r.; chiesetta r.; lingua r., non com., [...] piccante o di carne salata, e condimento a base di pepe e altri aromi forti. 2. agg. Rozzo, molto semplice, non elegante: la rozza voce e r. in convenevole e cittadina ridusse (Boccaccio); una cena, una festa, una cerimonia r., semplice, alla buona ...
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minimal-chic
loc. agg.le inv. Che risulta elegante per la sua essenzialità e la sua sobrietà. ◆ Tra le novità dell’estate anche l’aperitivo al lussuosissimo Bulgari, da gustare nel giardino allestito [...] A. Dente, Messaggero, 22 marzo 2005, p. 35, Cronaca di Roma).
Composto dall’agg. ingl. minimal (‘minimale, essenziale’) e dal s. m. e agg. fr. chic (‘elegante’).
Già attestato nel Corriere della sera del 4 febbraio 1998, p. 13 (Paola Annichiarico). ...
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shabby chic
(Shabby Chic) loc. agg.le inv. Stile di mobilio e di arredo caratterizzato dall'utilizzo di materiali opportunamente anticati, con l'intento di creare una sensazione di elegante trasandatezza. ◆ Ed [...] sito, nel quale scopriamo anche (scusate, ma siamo poco modaioli) che lo stile del locale è Shabby Chic, ovvero un elegante volutamente trasandato, o come dice internet: «è uno stile di interior design che utilizza materiali per lo più di reciclo o ...
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eleganza
s. f. [dal lat. elegantia]. – La qualità di ciò che è elegante: l’e. del vestito, della persona, del portamento; e. del dire, dello scrivere; e. di stile, d’immagini, di concetti; minuziosa, [...] eccessiva, studiata, ricercata e.; e. d’una dimostrazione, di una formula, di una soluzione (v. elegante). Con valore concr., al plur., locuzioni, modi eleganti: le e. stilistiche dei classici. ◆ Dim. e spreg. (non com.) eleganzùccia. ...
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guantiera
guantièra s. f. [der. di guanto]. – 1. ant. Vassoio (o scatola) elegante in cui tenere i guanti. 2. estens. Vassoio elegante, usato spec. nei rinfreschi per servire dolci, gelati e sim.: vennero [...] subito gran g. colme di dolci (Manzoni). 3. region. Vassoio, in genere ...
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smart
〈smàat〉 agg., ingl. – Dei varî sign. che l’agg. ha in inglese («capace», «attivo», «brillante», «alla moda», ecc.), in ital. è soprattutto noto e talora usato quello di «raffinato, elegante» (una [...] . smart-set (〈... sèt〉), per indicare, spesso ironicamente, un ambiente o un gruppo di persone molto raffinato ed elegante, la cosiddetta «alta società»: un ricevimento riservato allo smart-set della Capitale. Con accezione partic. nella locuz. smart ...
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habille
habillé 〈abii̯é〉 agg. fr. [part. pass. di habiller «vestire»]. – Abbigliato in modo ricercato, con raffinatezza e gusto, anche di cosa: vestito h., importante, elegante; tavolo habillé, apparecchiato [...] in modo elegante, con la tovaglia che giunge sino a terra (in ital., tavolo vestito). ...
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pompadour
〈pompadùr〉, fr. 〈põpadùur〉 (o Pompadour). – Nome della marchesa Jeanne Antoinette Poisson de Pompadour (1721-1764), nota più brevemente come Madame de Pompadour, donna colta e elegante che [...] varî (mobili e soprammobili, stoffe, fogge d’abbigliamento e d’acconciatura), e in generale uno stile elegante e manierato d’arredamento (stile Pompadour) caratterizzato dalla preferenza accordata alle forme leggere, sinuose e aggraziate tipiche ...
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zerbino2
żerbino2 s. m. [dal nome di un personaggio dell’Orlando Furioso, Zerbino, il giovane ed elegante principe di Scozia innamorato della saracena Isabella], scherz. o spreg. – Giovane galante, curato [...] nella persona ed elegante ma in modo eccessivo e ostentato, che rivela scarsa signorilità e mancanza di buongusto: sapeva distinguere tra un vero amico ed un cascante z. (Bettinelli). ◆ Accr. żerbinòtto (v.). ...
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Ciclismo
Claudio Gregori
Come nasce la bicicletta
Le origini della bicicletta sono avvolte nella leggenda che narra di come il conte de Sivrac nel 1790, in piena Rivoluzione francese, avrebbe inventato il 'celerifero'. In realtà quel conte...