furare
v. tr. [dal lat. furari, der. di fur furis «ladro»], ant. – Rubare, rapire, portar via: Del folle Acàn ciascun poi si ricorda, Come furò le spoglie (Dante); in senso fig.: Morte fura Prima i migliori, [...] e lascia star i rei (Petrarca); anche con altri sign. estens. e fig.: Febo si corca e ’l dì ne fura e cela (Marino); secondar le illusioni le quali furano i più affannosi momenti alla tristezza ed all’ansietà (Foscolo). ...
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offerire
(o offerére) v. tr. (io offerisco, tu offerisci; o io òffero, tu òfferi, ecc.; condiz. offerirèi o offerrèi, ecc.). – Varianti ant. di offrire: Per vedere un furare, altro offerere (Dante); [...] imbolato avrebbe e rubato con quella coscienza che un santo uomo offerrebbe (Boccaccio); ch’egli è codardo e mente M’offero di provar con questa mano (T. Tasso). ◆ Sono tuttora vive le forme del pass. ...
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furare
Lucia Onder
Con costrutto transitivo, nel senso di " sottrarre con la forza ", " rubare ", in Cv IV XXVII 13 furate e occupate l'altrui ragioni, e Pg XX 110 Del folle Acàn ciascun poi si ricorda, / come furò le spoglie, sì che l'ira...
offrire (offerere; s'offerie, in rima, III singol. pass. rem.)
Sebastiano Aglianò
Nel senso oggi più comune di " porgere, presentare in aiuto o in dono ", " mettere a disposizione " e simili, può considerarsi raro nell'opera dantesca, riscontrandosi...