lice
v. intr. [dal lat. licet, 3a pers. sing. dell’indic. pres. di licēre «esser lecito.»], difett., poet. – È lecito, è permesso, in quanto concesso dalle leggi morali o (impropriamente) dal destino: [...] vivere uniti Felicemente infino all’ore estreme (Metastasio); umana Prole cara agli eterni! assai felice Se respirar ti lice D’alcun dolor (Leopardi). Altre forme, rare, del verbo (che non si trova usato all’infinito), sono l’imperf. indic. liceva ...
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licere
lìcere v. impers. [dal lat. licēre "essere lecito"] (usato solo alla 3a pers. sing. dell'indic. pres., lice), poet. – Essere lecito, permesso, in quanto concesso dalle leggi morali o (impropriamente) [...] dal destino: Né più si brama, né bramar più lice (F. Petrarca). ...
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respirare
v. intr. e tr. [dal lat. respirare, comp. di re- e spirare «soffiare, respirare»]. – 1. intr. (aus. avere) a. Compiere il processo fisiologico della respirazione, riferito a organismi viventi: [...] di riposo, di pace, di libertà; raro con compl. della cosa da cui ci si libera momentaneamente: assai felice Se respirar ti lice D’alcun dolor (Leopardi); più com. con uso assol.: dopo tante fatiche solo ora comincio a r.; è un lavoro così assillante ...
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poggiare1
poggiare1 v. tr. e intr. [lat. *podiare, der. di podium «piedistallo, podio» e poi anche «poggio»; per il sign. 2, il rapporto poggio - poggiare è analogo al rapporto monte - montare] (io pòggio, [...] deduzioni poggiano su un presupposto sbagliato. 2. intr., poet. Innalzarsi, levarsi in alto, salire: un dilettoso monte, ... Ove poggiar non lice al mortal piede (Poliziano); Alcun la terra e ’l mar e ’l ciel misura, ... E poggia sì ch’a Dio riguarda ...
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voglioso
voglióso agg. [der. di voglia]. – 1. Che facilmente s’invoglia, s’incapriccia di qualcosa: ragazzo v.; donna vogliosa. 2. letter. a. Desideroso, bramoso: Lo dir de l’una e de l’altra la vista [...] v. di saper lor nomi (Dante). b. Volenteroso, mosso da buona volontà: Ecco v. anch’io Ad onorar nostra dolente madre Porto quel che mi lice (Leopardi): sostantivato: vorrei un po’ sapere chi sarà quel v. che venga quassù a veder se c’è o non c’è una ...
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inchiostro
inchiòstro (ant. incòstro) s. m. [lat. encaustum, dal gr. ἔγκαυστον: v. encausto]. – 1. Miscela liquida o pastosa, di vario tipo e colore, usata per scrivere e per stampare; l’i. da scrivere [...] ; Quel ch’io vi debbo, posso di parole Pagare in parte e d’opera d’i. (Ariosto); talvolta al plur.: Se tanto lice a i miei toscani inchiostri (T. Tasso); li dolci detti vostri ... Faranno cari ancora i loro incostri (Dante). b. Con riferimento al ...
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lizza2
lizza2 s. f. [dal fr. ant. lice, che è da una voce germ. līstja, der. dell’ant. ted. *līsta (v. lista)]. – Nome dato anticamente agli steccati o palizzate di cui si circondavano le piazzeforti [...] e i castelli fortificati, poi al terreno stesso così recinto, e in partic. a quello dove si svolgevano giostre, tornei e altri esercizî d’armi: In questo loco fu la l. fatta, Di brevi legni d’ogni intorno ...
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lece
léce v. intr. [lat. lĭcet, 3a pers. dell’indic. pres. di licēre «esser lecito»], ant. – È lecito (v. lice, forma più com.): Né mi l. ascoltar chi non ragiona De la mia morte (Petrarca). ...
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ARAZZO
A. Ghidoli
Il termine a., con cui si indica un tipo di tessuto dalle particolari caratteristiche tecniche, deriva dal nome della città francese di Arras, centro particolarmente attivo nei secc. 14° e 15° nella produzione ed esportazione...