gutta cavat lapidem ⟨... làpidem⟩ (lat. «la goccia scava la pietra»). – Frase che aveva valore [...] di proverbio già presso i Latini (si trova in Lucrezio, Tibullo, Ovidio, Seneca), per indicare l’efficacia, soprattutto dannosa, di un’azione anche lieve quando sia ripetuta e ...
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turbopolitica (turbo-politica), s. f. Politica fortemente accelerata, priva di controllo. ◆ Nella platea, [...] patinatissima brossure, cominciava una sua nota che dalla Genesi, via Sofocle, Erodoto e Ovidio, arrivava a Frazer e a Kerényi tirandosi dietro archetipi di ogni sorta. Toccò a ...
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anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis [...] » e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi e terminanti a ...
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eròide s. f. [dal titolo, lat. Heroides (plur. di herois -idis, [...] dal gr. ἡρωίς -ίδος «eroina1») di un’opera in distici elegiaci di Ovidio, che raccoglie immaginarie lettere d’amore di donne ed eroine greche], letter. raro. – Epistola d’amore in ...
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medicina s. f. [dal lat. medicina, in origine ars medicina, femm. dell’agg. medicinus [...] m. (Dante); una buona dose di legnate sarebbe una buona m. per lui; la m. è giunta tardi (cfr. il verso di Ovidio: Principiis obsta: sero medicina paratur: v. principiis obsta). ...
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si parva licet componere magnis ‹... kompònere ...› (lat. «se è lecito confrontare le cose piccole con le grandi»). [...] delle api e le fatiche dei Ciclopi, in forma simile presente più volte anche in Ovidio; si ripete talvolta, per lo più in tono scherz., per scusarsi di accostare o paragonare ...
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clìzia s. f. [dal nome della ninfa Clizia che, secondo il racconto di Ovidio, dopo essere stata abbandonata da Febo (il Sole), si consumò d’amore guardandolo, finché fu trasformata in eliotropio]. – Nome con cui è talvolta chiamata dai poeti la pianta detta dagli antichi eliotropio (il girasole): In ...
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elegìa s. f. [dal lat. elegīa, gr. ἐλεγεία, der. di ἔλεγος [...] .): le e. di Mimnermo, di Simonide , di Callimaco, ecc. (in Grecia ), di Tibullo, Properzio, Ovidio, ecc. (in Roma ). In epoca medievale e moderna, componimento di vario argomento ...
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elegìaco agg. [dal lat. tardo elegiăcus, gr. ἐλεγειακός] (pl. m. -ci). [...] s. m. pl., gli e.; per antonomasia, gli elegiaci latini: Cornelio Gallo, Tibullo, Properzio, Ovidio, ecc.); stile elegiaco. Per estens., mesto, doloroso: sentimenti elegiaci. ◆ Avv ...
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mèglio avv. e agg. [lat. mĕlius, neutro di melior -oris [...] l’altro del Foscolo : Conosco il m. ed al peggior mi appiglio) la nota frase di Ovidio (Met. VII, 20-21) video meliora proboque, Deteriora sequor. e. Locuz. particolari: nel m. di ...
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Ovìdio Nasóne ⟨... -s-⟩, Publio (lat. Publius Ovidius Naso). - Poeta latino (Sulmona 43 a. C. - Tomi, sul Mar Nero, 17 d. C.). Venuto giovanissimo a Roma, vi studiò retorica, ma passò presto alla poesia. Fu a contatto con i maggiori letterati e poeti...
«Militat omnis amans, et habet sua castra Cupido».(Ogni amante è un guerriero, e Cupìdo ha il suo accampamento) Praeceptor d’amore, ironico maestro di seduzione, indagatore della sensibilità femminile. Ovidio mise molto più zelo nello studio dei sent