Ripensare

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ripensare


v. intr. [comp. di ri- e pensare] (io ripènso, ecc.; aus. avere). – 1. Pensare di nuovo, spec. nel senso di tornare a riflettere, a meditare: ripensava al problema che non era riuscito a risolvere; ripensò tra sé alle difficoltà che lo attendevano; pensa e ripensa, non riusciva a ricordare quel nome; o di riflettere con maggiore attenzione e ponderazione: non rispondere affrettatamente, ma dopo averci ripensato; vedi di ripensarci ancora; se ci ripensi, mi darai ragione; è inutile ripensarci; o anche di mutare pensiero, cambiare decisione: volevo acquistare una casa, ma ci ho ripensato. Meno com. con uso trans.: è una questione che va attentamente ripensata; oggi i modi di fare scuola vanno ripensati. Raro o ant. con il pron. pers. in funzione di dativo etico: ripensandosi che da lui era la villania incominciata (Boccaccio). 2. Ritornare col pensiero a persona o cosa lontana nel tempo o nello spazio: r. alla patria lontana, agli anni trascorsi; quando ripensa al figlio lontano, si commuove sempre; con la prep. in, in usi letter. e rari, per esprimere rievocazione intensa e profonda: Or mi ritrovo pien di sì diversi Piaceri, in quel saluto ripensando (Petrarca). Come trans., in usi letter.: i’ nol so ripensar, nonché ridire (Petrarca); E ripensò le mobili Tende, e i percossi valli (Manzoni).

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