Ristagnare¹

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ristagnare1


ristagnare1 v. intr. [dal lat. restagnare, comp. di re- e stagnare «impaludarsi»] (per la coniug. v. stagnare1; aus. avere). – 1. In genere ha lo stesso sign. di stagnare1, detto di acque correnti che si fermano a formare uno stagno, una palude: il Mincio ristagna nei pressi di Mantova; più genericam., di liquidi e spec. del sangue, cessare di scorrere, di defluire o fuoriuscire: la ferita era assai profonda, e il sangue penava a r. (Palazzeschi); raro con la particella pron.: E si ristagna il sangue; e già i dolori Fuggono da la gamba (T. Tasso). 2. Più com. del verbo semplice è invece negli usi fig., spec. con riferimento ad attività economiche, che si riducono molto di intensità o cessano del tutto: durante la guerra il commercio ristagna; gli affari della ditta hanno cominciato a r.; letter. in altri casi: nella sala del biliardo ... ristagnava un odore di vecchia polvere e d’aria chiusa (Quarantotti Gambini); il pomeriggio ristagnava sulla città (Buzzati). ◆ Part. pres. ristagnante, anche come agg. con lo stesso sign. di stagnante: acqua, aria ristagnante; nebbie ristagnanti; economia, produzione industriale, commercio ristagnante.

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