Ruminare

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ruminare


v. intr. e tr. [lat. rūmĭnare, der. di rumen: v. rumine] (io rùmino, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Eseguire la doppia masticazione del cibo, caratteristica dei ruminanti, detta ruminazione (v.): r. l’erba, il foraggio; assol.: i cammelli ruminano; Quali si stanno ruminando manse Le capre (Dante). 2. fig. a. Masticare lentamente, svogliatamente, o anche con difficoltà: in nauseanti rughe Ripiega i labbri, e poco pane intanto Rumina lentamente (Parini); è mezz’ora che sto ruminando questo bollito stoppaccioso: non riesco a mandarlo giù. b. Pensare e ripensare, meditare e rimeditare, con l’idea di lenta e ripetuta ponderazione: durante la strada andava ruminando nella mente il suo discorso; Sì ruminando e sì mirando in quelle, Mi prese il sonno (Dante); il veneziano è bravo per ruminar vendette, debole poi quando si viene al punto di eseguirle (Casanova); ruminò pretesti da metter in campo (Manzoni); le giornate passate a … r. i sospetti, i rimorsi, le macchinazioni e le manie (Moravia). ◆ Part. pres. ruminante, anche come s. m. per indicare animali appartenenti al sottordine dei ruminanti (e, al plur., il sottordine stesso): il bue è un ruminante.

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