ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizî, deduzioni, conoscenze e sim.: s. premonitori; quest’aria pesante è s. di pioggia imminente; il malato ha dato s. evidenti di ripresa; il verso della civetta era interpretato un tempo come un s. di sciagura; qui va a finire male: ne vedo già i segni; cominciavano ad apparire i s. della malattia; non dava più segni di vita (in senso proprio, di persona che è, o sembra, spirata; per estens., non dare segni di vita, di chi, da molto tempo, non dà più notizie di sé, o, fam. scherz., di apparecchio o congegno guasto, e sim.); non c’era nel suo sguardo alcun s. di compassione; le tue parole sono s. di debolezza; le sue lacrime mi sono sembrate s. di pentimento. In funzione di predicato: è s. di ..., è s. manifesto di ..., è un fatto che dimostra, che rivela esternamente: sporcare la strada è s. di inciviltà; il suo gesto è stato s. di altruismo; il mandarlo fuori di casa nostra così infermo ne sarebbe gran biasimo e s. manifesto di poco senno (Boccaccio); seguito da che: è s. che, significa che, vuole dire che: se si comporta così, è s. che vuole litigare; se non risponde, è s. che non è in casa; se non mangia è s. che non ha appetito. Assol., e in tono esclam., buon s.!, cattivo s.!, brutto s.!, a proposito di cose che sono o si ritengono di buono o cattivo indizio, di fausto o infausto augurio: entrando, mi ha salutato con un sorriso: buon s.!; non ci ha voluto mettere a parte dei risultati delle analisi: cattivo s.!; i s. dei tempi, espressione evangelica (lat.