Settimana

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settimana


s. f. [dal lat. tardo septimana, femm. sostantivato dell’agg. septimanus «in numero di sette», der. di septĭmus «settimo», calco del gr. ἑβδομάς (der. di ἕβδομος «settimo»)]. – 1. a. Periodo cronologico di sette giorni, suddivisione in origine del mese lunare, che nei paesi cristiani e anche presso molti altri popoli ha inizio con il lunedì (primo giorno della s.) e termina con la domenica successiva compresa (settimo, ultimo giorno della s.): il principio, la fine della s.; partirò a metà s.; verrò a trovarti nei primi giorni della s. prossima; conto di darti una risposta in s., o entro la s., cioè prima della fine della settimana in corso; (il) fine settimana, locuz. masch. che traduce l’ingl. week-end (v.). Altre locuz.: a settimane, una settimana sì e l’altra no, qualche settimana sì e qualche altra no; essere di cattivo umore (o sim.) sette giorni la s., sempre, tutti i giorni. La settimana ha una notevole importanza cronologica in quanto la successione dei giorni di essa (il ciclo settimanale) non ha mai subito discontinuità in epoca storica, neanche con le due riforme del calendario, giuliano (46 a. C.) e gregoriano (1582), per cui si può passare con mezzi piuttosto semplici (i cosiddetti calendarî perpetui) da una data al corrispondente giorno della settimana, cosa che riesce utile in varî campi (storia, documentaristica, astronomia e geofisica per eventi particolari, ecc.). b. Nella liturgia della Chiesa cattolica, s. santa, la principale settimana dell’anno liturgico, che va dalla domenica delle palme al sabato santo, e ha per scopo la commemorazione della Passione di Cristo dal suo ingresso messianico in Gerusalemme, concludendosi con la sua resurrezione (che avviene il sabato ma si commemora nella domenica di Pasqua): le cerimonie, le funzioni, i riti della s. santa. c. Con riferimento alla settimana come periodo di attività, di lavoro, per lo più alternato a un breve periodo di riposo: s. lavorativa (o di lavoro), il numero di giorni entro cui sono distribuite le ore lavorative settimanali: s. corta, di cinque giorni lavorativi, con riposo in genere il sabato e la domenica; s. lunga, di sei giorni lavorativi e uno solo di riposo (in genere la domenica); essere pagato a settimana (anziché a mese o a quindicina, oppure a giornata). Per estens., la paga, il salario corrispondente a una settimana di lavoro: riscuotere la s.; devo avere ancora tre s. arretrate. 2. Periodo di sette giorni consecutivi, indipendentemente dal giorno d’inizio (che può non coincidere quindi con il lunedì): sono stato a letto una s. con l’influenza; mi tratterrò a Parigi un paio di s.; trascorrere una s. al mare, in montagna; rinviare la partenza di s. in s., o da una s. all’altra. 3. Con partic. specificazioni, periodo di sei o sette giorni (talora anche meno o più, e con inizio variabile) in cui si svolgono determinate attività, operazioni o manifestazioni: s. musicale; la s. della montagna; s. del miele, del prosciutto, e sim., in genere detto di cibi o altri articoli di cui si vuole fare promozione (per es. anche s. del bianco, in negozî che vogliono incentivare la vendita della biancheria); s. della liquidazione, l’insieme delle fasi in cui si svolge la liquidazione mensile delle negoziazioni a termine di borsa, le quali si susseguono in una settimana secondo l’ordine disposto dal calendario di borsa; s. bianca, periodo di vacanza di sei o di sette giorni che si trascorrono sulla neve in località sciistiche, per praticare sport invernali. Per analogia, sono state proposte talora, da operatori turistici, s. azzurre, s. verdi, per indicare brevi periodi di vacanza al mare, ai laghi, oppure in località montane o di campagna per esercitarvi attività ricreative o sportive. 4. Titolo di giornali periodici con uscita settimanale: La s. illustrata; La s. enigmistica. 5. Gioco di ragazzi detto anche campana (v. campana1, nel sign. 7 a).