sforzare1 v. tr. [der. di forzare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io sfòrzo, ecc.). – 1. a. Aprire o cercare di aprire con la forza (in questo sign. è forma intensiva, più espressiva e pop., di forzare): s. una porta, un cassetto, un lucchetto. b. Sottoporre a uno sforzo eccessivo: s. il proprio organismo, le proprie capacità di resistenza; s. i cavalli; s. la voce, parlando troppo o gridando, o, nel canto, portandola a un registro troppo alto; in partic., con riferimento a meccanismi, congegni o parti di essi, sottoporli a una pressione, a una tensione o usura eccessiva, che può guastarli o diminuirne l’efficienza: s. una molla, una vite; ha sforzato il rubinetto e ora si è spanato; anche intr. e intr. pron., sforzarsi: metti la marcia inferiore, se no il motore sforza (o si sforza) troppo. c. fig. Dare (per lo più intenzionalmente e con uno scopo preciso, ma anche per un involontario fraintendimento) di una frase, di una dichiarazione, di un contesto o di una più ampia scrittura (anche letteraria, o scientifica), un’interpretazione che eccede o travisa l’intenzione dell’autore: s. le affermazioni dell’avversario; l’accusa tende a s. il senso delle mie parole; per sostenere le sue tesi sforza spesso il vero significato del testo; non si possono s. i versi del poeta facendogli dire ciò che egli non dice. 2. a. Con riferimento a persona, farle forza, indurla a cedere, a sottomettersi, a fare qualcosa contro la propria volontà: la curiosità trasse colà non pochi del minuto popolo, che furono ben tosto sforzati a dar mano per sollevare il mortaio (Muratori); non sforzarlo a mangiare se non ha appetito; se non ci vuoi andare spontaneamente, nessuno ti sforza; raro con la prep. di: eglino, se bene sforzati di ubbidirlo, ricusarono di adorarlo (Leopardi). In molti casi, in cui non differisce sostanzialmente da costringere, il soggetto (grammaticale o logico) che sforza può non essere costituito da persona ma da una causa, una situazione, una condizione: accettò l’incarico non spontaneamente ma perché sforzato dalla necessità; mal volentier lo dico; Ma sforzami la tua chiara favella (Dante); per la brevità del tempo sarò sforzato a parlar poco (B. Castiglione). b. Ormai ant., violentare, stuprare: io ho ... isforzato molte femine e vergine e maritate e vedove (Passavanti); è stata presa la donna e sforzata innanzi al padre e ’l marito (s. Bernardino). c. ant. Premere sui nemici per costringerli a ritirarsi, a cedere il campo; per estens., occupare o cercare di occupare un luogo difeso dai nemici: s. una città, una fortezza; essendo la città di