Similitùdine

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similitudine


similitùdine s. f. [dal lat. similitudo -dĭnis, der. di simĭlis «simile»]. – 1. a. letter. Somiglianza, soprattutto in locuzioni, ormai ant., come per s., a s. di, ecc. b. Figura retorica che mira a chiarire (logicamente o fantasticamente) un concetto presentandolo in parallelismo e in paragone con un altro, mediante la cong. come o i nessi così ... come, tale ... quale, come ... tale, ecc.; può avere forma estesa, e in tal caso consta di una prima parte in cui si descrive la cosa presa come confronto, e di una seconda parte in cui si passa all’applicazione (per es., nella Pentecoste del Manzoni, «Come la luce rapida Piove di cosa in cosa, E i color vari suscita Dovunque si riposa, Tal risonò moltiplice La voce dello Spiro»), oppure può risolversi tutta nel giro di una frase (per es., «fu trattato come un cane»); in forma ancora più concentrata si riduce alla metafora, mentre la soppressione del come o di ogni altro nesso, cioè l’identificazione di un termine con l’altro, dà luogo all’analogia. 2. a. In geometria, trasformazione del piano in sé (o dello spazio in sé, o, più in generale, di uno spazio a n dimensioni in sé) che a ogni coppia di punti A, B associa due punti A, B tali che il rapporto fra le lunghezze dei segmenti AB e AB assume un valore costante k (detto rapporto di s.; per k = 1 si ha un’uguaglianza, per k > 1 e per k 〈 1 si ha rispettivam. un ingrandimento e una riduzione). In una similitudine, gli angoli corrispondenti sono uguali, le aree di regioni corrispondenti stanno nel rapporto k2 e, nel caso di figure solide, i volumi stanno nel rapporto k3. Ogni omotetia è una similitudine e, viceversa, ogni similitudine si può ottenere applicando prima un’omotetia e quindi un movimento rigido; a seconda che il movimento sia diretto o inverso, anche la similitudine si dice diretta o inversa. Criterî di s., teoremi che assicurano che, sotto determinate ipotesi, due figure (per es., due triangoli) sono simili. b. Relazione che intercorre fra due matrici simili, o (raramente) fra due monomî simili. 3. In fisica e nella tecnica, in partic. nella teoria dei modelli, è detta genericam. teoria di similitudine qualsiasi teoria che, dal confronto tra due sistemi materiali tra i quali si possa stabilire in qualche modo una corrispondenza, giunga a stabilire le relazioni che intercorrono tra determinate grandezze relative ai due sistemi. Più precisamente, si dice che due sistemi sono simili sotto un determinato punto di vista se si può stabilire una corrispondenza biunivoca tra i punti rappresentativi dei sistemi (detta appunto relazione di s.), per cui i valori delle grandezze che interessano il punto di vista in questione siano in rapporto costante per tutti i punti corrispondenti dei due sistemi: in partic., si ha s. geometrica se le lunghezze di segmenti corrispondenti nei due sistemi stanno tra loro in rapporto costante, s. cinematica se le velocità dei punti corrispondenti sono in rapporto costante, s. materiale se le masse dei punti corrispondenti sono in rapporto costante, s. meccanica quando sussistono contemporaneamente una similitudine cinematica e una materiale, s. termica se le temperature di punti corrispondenti in istanti corrispondenti hanno un rapporto costante, ecc.

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