Sinafìa

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sinafia


sinafìa s. f. [dal lat. synaphīa, gr. συνάϕεια, propriam. «congiunzione, unione», der. di συνάπτω «unire» (comp. di σύν «con, insieme» e ἅπτω «adattare»)]. – Nella metrica classica, stretta connessione ritmica fra un colon e il successivo, così che si esclude fra questi la sillaba ancipite e lo iato e sono ammesse l’elisione e la divisione di parole. Nella metrica italiana novecentesca, si indicano genericamente con questo termine gli effetti di legato tra due versi contigui, sul modello della sinafia latina; più propriam., si ha sinafia quando in un verso, che comincia per consonante e risulta mancante di una sillaba, questa viene sostituita dall’ultima sillaba del verso sdrucciolo precedente, come in questi due novenarî del Pascoli (vv. 31-32 del Sogno di una vergine, nella raccolta «Canti di Castelvecchio»): La vergine sogna: ecco un alito / piccolo, accanto ... un vagito.