Sottométtere

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sottomettere


sottométtere v. tr. [comp. di sotto- e mettere; cfr. il lat. submittĕre e v. sommettere] (coniug. come mettere). – 1. non com. Mettere sotto: s. i buoi al giogo; in partic., di animali, far coprire la femmina dal maschio, farla accoppiare: s. la vacca al toro, la cavalla allo stallone. 2. fig. a. Ridurre all’obbedienza, piegare ai proprî voleri: neppure il collegio è riuscito a s. quel ragazzo ribelle; ha un carattere prepotente e vorrebbe s. tutti (più esplicitamente: vorrebbe s. tutti alla propria volontà); la direzione del partito cerca di s. i gruppi dissidenti; s. a sé, ai proprî voleri, ai proprî capricci. Con riferimento a stati, nazioni, popoli, ridurre sotto il proprio dominio, soggiogare: Alessandro Magno sottomise gran parte dell’Oriente; Roma non riuscì mai a s. le fiere popolazioni germaniche. b. Nel rifl., assoggettarsi, piegarsi all’autorità e alla volontà di altri: da buoni cattolici, pur credendo giuste le proprie idee, si erano sottomessi all’autorità della Chiesa; quella povera madre, per amore del figlio, si è dovuta s. alla nuora. In senso politico, fare atto di sottomissione, riconoscere il dominio di avversarî o di stranieri: le genti della Gallia si sottomisero a Cesare; molti patrioti italiani, piuttosto che sottomettersi agli oppressori, preferirono esulare. Raro in senso fisico e riferito a donna, farsi coprire dall’uomo, accoppiarsi con lui: A uno sgrignuto [= scrignuto, cioè gobbo] mostro e contraffatto Dunque (disse) costei si sottomette, ... oh che appetito! (Ariosto). 2. Sottoporre, presentare al parere o al giudizio di altri: s. un quesito a un legale; s. una questione all’assemblea dei soci. In senso più astratto: s. un’idea, una tesi, una supposizione al giudizio della ragione, o al vaglio di una critica severa. 3. letter. Subordinare, mettere in secondo ordine rispetto ad altro: s. gli interessi personali a quelli della comunità; non hai da far altro che s. il tuo fastoso intelletto a quello che insegna la fede (Segneri). ◆ Part. pass. sottomésso, anche come agg., assoggettato al dominio altrui: popoli sottomessi; rispettoso, obbediente, docile: una ragazza timida e sottomessa; avere un’aria sottomessa. Nella scherma, filo sottomesso, azione effettuata, di fioretto e di spada, contro l’avversario che si trovi a un legamento con l’arma in posizione non perfetta.