Stazionàrio

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stazionario


stazionàrio agg. e s. m. [dal lat. tardo stationarius, der. di statio -onis «fermata, dimora, riposo»]. – 1. agg. Che sta fermo in un luogo, che non si allontana dal luogo in cui si trova. In partic.: a. Uccelli s., che non emigrano, cioè che non abbandonano mai le regioni che abitano. b. In astronomia, pianeta s., quando è in stazione, cioè quando appare fermo in cielo prima d’invertire il suo moto (da diretto a retrogrado o viceversa). c. In astronautica, satellite artificiale s., animato di moto sincrono con quello dell’astro intorno a cui orbita, in modo da apparire immobile a un osservatore che si trovi sull’astro. d. Nella marina militare, nave s., nave da guerra che uno stato mantiene distaccata in acque lontane, coloniali o straniere, per ragioni di polizia, di politica o di propaganda; l’espressione può anche designare un’unità speciale, di modesto dislocamento, attrezzata adeguatamente per lunghe permanenze in un luogo. 2. agg., fig. a. Che non muta, che non subisce cambiamenti, detto di grandezza o di fenomeno fisico che presenta caratteristiche invariabili nel tempo: moto s. (o permanente), moto di un fluido (o, più in generale, di un sistema continuo) nel quale, preso un qualunque punto dello spazio interessato dal moto, la velocità degli elementi del fluido che passano per quel punto risulta indipendente dal tempo; onde s., v. onda, n. 1 a; stato s., detto di stato (energetico, dinamico, termodinamico, ecc.) i cui parametri non dipendono dal tempo: non è da confondersi con lo stato d’equilibrio, perché esso può essere assunto anche da sistemi in situazioni lontane dall’equilibrio, quando si verificano particolari condizioni. Più genericam., che permane costante, che non progredisce né regredisce: la temperatura è s.; la situazione meteorologica si mantiene s.; le condizioni del malato sono tuttora s., non mostrano tendenza a miglioramento né a peggioramento. b. In economia, stato s., condizione s., situazione ipotetica di un sistema economico in cui rimangano costanti nel tempo il numero, la composizione della popolazione, le risorse, le conoscenze tecniche e la loro effettiva applicazione, e non mutino quindi neppure le quantità complessive domandate e offerte di beni e servizî, i prezzi e il reddito. c. In microbiologia, fase s., il periodo in cui la popolazione cellulare di una coltura batterica è relativamente stabile, sia perché i batterî non crescono, sia perché il numero dei batterî che muoiono è uguale al numero di quelli che si dividono. d. In matematica, punto s. di una funzione in una o più variabili, punto nel quale si annullano la derivata prima o le derivate parziali prime della funzione (nel caso di una funzione in una variabile, si tratta dei punti di minimo, di massimo e di flesso con tangente parallela all’asse x); il concetto è poi esteso ad altre situazioni (punto s. di una curva sghemba, ecc.). 3. s. m. a. Nell’antichità classica, il funzionario addetto a una stazione, nei sign. che ebbe anticam. il termine (v. stazione, n. 2). b. Presso le università del tardo medioevo, spec. in Italia, in Francia e in Inghilterra, la persona cui veniva affidato ufficialmente il compito di tenere in deposito gli esemplari-tipo dei libri d’insegnamento e di studio approvati dalle autorità accademiche (exemplaria in statione), per cederli in prestito, dietro pagamento di un prezzo fissato dagli statuti, agli studenti e insegnanti che ne volevano far trarre copia; era detta anche peciario.

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