Stóppia

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stoppia


stóppia s. f. [lat. stŭpŭla o stŭpla, affine a stipŭla (v. stipola)]. – Per lo più al plur., stoppie, residui di una coltura erbacea (spec. frumento o altro cereale) rimasti sul campo dopo il taglio o la mietitura: il sentiero continua per un breve tratto di campi di stoppie con qualche magro ulivo (C. Levi). In agraria, rottura delle s., operazione che precede l’impianto di una nuova coltura (v. rottura, n. 1 d); abbruciamento delle s. (v. debbio): per i solchi grigi le s. fumavano accese (Carducci).