Tassa e spendi

Neologismi (2008)

tassa e spendi


loc. agg.le inv. Che aumenta continuamente la pressione fiscale per soddisfare le esigenze di una spesa pubblica sempre crescente. ◆ Caro direttore, pochi osservatori hanno notato che il combinato disposto del primo «decreto Tesoretto», della legge Finanziaria, del secondo decreto e dell’accordo sul Welfare comportano circa 37 miliardi di spesa pubblica, sostanzialmente senza nessun taglio reale di spesa, e ovviamente senza nessuna riduzione di entrate. Il partito del «tassa e spendi» ha quindi vinto ancora una volta la sua battaglia. (Lamberto Dini, Corriere della sera, 27 novembre 2007, p. 1, Prima pagina) • «Non esiste nessun tesoretto. Lo ha scritto con chiarezza di cifre il più autorevole quotidiano economico, Il Sole 24 Ore, sostenendo che ci sarebbe addirittura un buco di 7 miliardi di euro. Il governo Prodi ha alzato di tre punti la tassazione Irpef. Su base annua, fanno 45 miliardi di euro di maggiori entrate. Sono soldi che sono stati spesi quasi tutti con la logica che anche un ex esponente dell’Unione, Lamberto Dini, ha definito “tassa e spendi”» [Silvio Berlusconi intervistato da Luigi Amicone]. (Giornale, 12 febbraio 2008, p. 5, Il fatto).

Composto dal v. tr. tassare, dalla cong. e e dal v. tr. spendere, ricalcando l’espressione ingl. tax and spend.

Già attestato nel Corriere della sera del 10 luglio 1992, p. 9, Esteri (Gianni Riotta).

V. anche spendi e tassa.