Tempèsta

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tempesta


tempèsta s. f. [lat. tempĕstas (-atis) «epoca, tempo; burrasca», der. di tempus «tempo»]. – 1. a. Violenta perturbazione atmosferica, di varia estensione e durata, caratterizzata da vento fortissimo, e che differisce dal temporale per la mancanza di scariche elettriche atmosferiche (in partic., t. di vento, se non è accompagnata da pioggia o grandine; t. di mare, di lago, caratterizzata da violento moto ondoso): aria foriera di tempesta; la t. s’avvicina; è scoppiata, si è scatenata una t.; infuriava la t.; il mare era in t., il lago era sconvolto dalla t.; nave sorpresa, còlta, sbattuta, travolta dalla t.; Io venni in loco d’ogne luce muto, Che mugghia come fa mar per tempesta, Se da contrari venti è combattuto (Dante); Sovra il tuo capo stridere Non osin le t. (Manzoni); La quiete dopo la tempesta, titolo di uno dei canti (1829) di G. Leopardi, del gruppo dei canti pisano-recanatesi, nel passato più spesso definiti «grandi idillî»; chi semina vento, raccoglie tempesta, prov. con cui si allude a guai o fastidî provocati dal comportamento stesso di chi ne è colpito; s’intende acqua, ma non tempesta, modo prov. (con più varianti) che si cita per biasimare un eccesso; una t. in un bicchier d’acqua, frase prov. con cui si fa riferimento a fatti e situazioni che apparivano gravi ma che poi si sono rivelati inconsistenti e di rapida soluzione. Uccello delle tempeste, nome di varî uccelli dell’ordine procellariformi, e in partic. di quelli della famiglia idrobatidi, che trascorrono tutta l’esistenza in mare aperto, ad eccezione del periodo della nidificazione. b. region. In varie zone dell’Italia settentr., lo stesso che grandine. c. T. di polvere o di sabbia, determinata, nelle regioni desertiche o steppiche, da forti venti anticiclonici che sollevano dal suolo grandi quantità di polveri, spec. sabbiose, e le trasportano molto in alto disperdendole poi su territorî lontani centinaia o migliaia di chilometri. d. T. di ghiaccio, sinon. di gelicidio. e. In geofisica, t. magnetica, variazione irregolare e improvvisa dell’intensità e della direzione del campo magnetico terrestre, accompagnata solitamente da altri fenomeni geofisici (aurore polari, perturbazioni ionosferiche, perturbazioni nella radiazione cosmica, ecc.). 2. fig. a. Nell’uso letter. ant., impeto furioso, violenza: Con quel furore e con quella tempesta Ch’escono i cani a dosso al poverello (Dante); e con riguardo anche al rumore: Chi la t. del suo venir sente [del cavallo Baiardo], A dargli via non par zoppo né tardo (Ariosto). Con sign. attenuato, nell’uso corrente, con riferimento a fatti poco piacevoli (come sgridate, rimproveri e sim.) che si sentono imminenti: la t. si avvicina, si sta avvicinando; in casa c’è aria di tempesta. b. Grande quantità, fitta serie, di cose spiacevoli o noiose: una t. di bastonate, di sassi, di proiettili; una t. di urli, di fischi; una t. di domande. c. Violento contrasto di passioni, di sentimenti: avere il cuore in t., essere con l’animo in t., o avere la t. nel cuore, nell’animo; s’agitava nella sua mente una t. di pensieri; anche, sconvolgimento morale, stato d’agitazione provocati dall’urto di sentimenti opposti: Sì che, s’io vissi in guerra et in tempesta, Mora in pace et in porto (Petrarca); le secrete Cure che al viver tuo furon tempesta (Foscolo). d. Nel linguaggio medico (per calco dell’ingl. storm), parossismo, accesso violento: tempesta tiroidea. e. Nel linguaggio giornalistico, tempesta nel deserto, espressione (calco dell’ingl. Desert storm) con cui nel linguaggio giornalistico si è indicata l’operazione militare statunitense e di altri paesi alleati per la liberazione (1991) del Kuwait occupato dall’esercito iracheno.

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