Terapìa

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terapia


terapìa s. f. [dal gr. ϑεραπεία]. – 1. In medicina, studio e attuazione concreta dei mezzi e dei metodi per combattere le malattie: una t. giusta o sbagliata, efficace o senza effetto; secondo le finalità che si propone in relazione allo stato morboso: t. etiologica o causale, intesa a sopprimere l’agente causale della malattia; t. sintomatica, limitata a rimuoverne i sintomi; t. patogenetica, intesa a interferire nei meccanismi d’insorgenza della malattia; t. preventiva, intesa a prevenire le malattie; t. genica, per la cura di patologie a determinazione genetica, che consiste nell’introdurre, in appropriate cellule del paziente, frammenti di DNA contenenti i geni sani; per t. radiante, v. radioterapia; per t. familiare e t. del comportamento, v. psicoterapia. Con sign. più concr., il complesso dei mezzi e dei provvedimenti usati per combattere le malattie: t. chimica, fisica, radiologica, t. intensiva (v. intensivo, n. 2), t. urto o d’urto o urtoterapia (v. urto, n. 1 d). In questa accezione, è frequente anche come secondo elemento di parole composte, indicanti speciali metodi di cura o particolari suddivisioni dell’arte terapeutica: elettroterapia, elioterapia, fisioterapia, idroterapia, pranoterapia, röntgenterapia, ecc. (nomi a cui corrispondono gli aggettivi elettroterapico, elioterapico, ecc.). 2. In botanica, t. vegetale, lo stesso che fitoterapia. 3. In usi fig., provvedimento o insieme di provvedimenti adottati, o auspicati, per risanare o restaurare opere e servizî pubblici, per porre rimedio a condizioni di dissesto o scadimento materiale oppure a situazioni comunque giudicate negative, soprattutto per la collettività (sotto l’aspetto sociale, politico, economico, morale, ecc.): sono state sperimentate nuove t. per rinforzare le fondamenta del campanile di Pisa; dissesti idrogeologici che hanno bisogno di una decisa t.; una rovinosa situazione finanziaria che non può essere sanata senza t. molto energiche.