Tèṡi

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tesi


tèṡi s. f. [dal lat. thesis, gr. ϑέσις (propr. «posizione, cosa che viene posta»), der. del tema di τίϑημι «porre, collocare»]. – 1. a. Proposizione di argomento filosofico, teologico, scientifico, o attinente a un problema di critica letteraria o artistica, che si enuncia e si discute per dimostrarne la verità contro altre proposizioni contrarie: le 95 t. di Lutero, da lui affisse alla porta della chiesa d’Ognissanti di Wittenberg; enunciare, formulare una t.; svolgere, discutere, provare una t.; con sign. più ampio e generico, idea, opinione, valutazione personale: sostenere la propria t.; confutare, demolire una t.; secondo la t. di ..., stando alla t. di ... ; una t. insostenibile, una t. inconfutabile, ecc. Commedia, dramma, romanzo a tesi, nel linguaggio della critica letteraria, opere nelle quali l’autore si propone programmaticamente la dimostrazione di una tesi morale, sociale, politica, ecc. b. In filosofia, affermazione e posizione teorica che si contrappone a un’altra, l’antitesi, in un’antinomia che nel pensiero kantiano e postkantiano idealistico e materialistico viene dialetticamente superata e composta nella sintesi. c. Nelle università italiane, dissertazione scritta (propr. t. o dissertazione di laurea), su argomento attinente a una delle materie studiate, che lo studente presenta e discute poi oralmente con un professore relatore (che è in genere il professore della materia) davanti a una commissione di docenti, per il conseguimento della laurea al termine degli studî; presentare, discutere la t.; t. orale, consentita in casi eccezionali (per es. in periodo bellico); t. di perfezionamento, t. di diploma, in determinate scuole di perfezionamento; t. di dottorato, presentata e discussa a conclusione di un periodo di studî universitarî superiori. d. In matematica, t. di un teorema, la proprietà che il teorema tende a dimostrare, a cui si perviene attraverso una catena di deduzioni, partendo da altre proprietà che si suppongono valide fin dall’inizio (ipotesi); per estens., anche l’enunciato del teorema. e. Nel linguaggio forense, le espressioni in tesi, in ipotesi sono talora adoperate, nella perorazione degli avvocati, con lo stesso sign. di «in via principale», «in via subordinata», nella richiesta della pronuncia da parte del giudice: l’avvocato ha chiesto in tesi l’assoluzione del suo cliente, in ipotesi la concessione delle attenuanti generiche. 2. a. Nella metrica classica (contrapp. ad arsi), il tempo debole del piede, quello sul quale non cade l’ictus nella scansione moderna. b. Nell’uso musicale scolastico, seguìto talora anche da studiosi di metrica classica, l’unità ritmica in battere (segnata dall’abbassarsi del dito nel battere il tempo) corrispondente metricamente al tempo forte. ◆ Dim. teṡina (v.).