toccare v. tr. e intr. [voce di origine onomatopeica] (io tócco, tu tócchi, ecc.). – 1. tr. a. Avvicinare la mano (o anche altra parte del corpo) a una persona o a una qualsiasi cosa e tenerla a contatto con la superficie di quella per un tempo più o meno lungo, ferma oppure esercitandovi una leggera pressione, o scorrendovi sopra leggermente, ecc.: t. con le mani, con la mano, o con le dita, con un dito, con i polpastrelli; flettere il corpo a gambe tese, fino a t. il pavimento con la punta delle dita; chinò la testa, toccando quasi il petto con il mento; quando non sia diversamente specificato, s’intende che si tocca con la mano o con le mani: è proibito t. la merce; toccarsi il naso; mentre parlava, gli toccava ogni tanto il braccio; cose che si possono vedere e t., concrete, reali; t. un’immagine sacra, una reliquia, per venerazione. Il modo di compiere il gesto varia a seconda dello scopo per cui si compie: gli toccò la fronte per sentire se aveva la febbre; continuava a toccarlo, non riuscendo a convincersi che fosse proprio lui, in carne e ossa; lo toccò sulla spalla (o lo toccò con un gomito nel fianco) per avvertirlo; toccò l’acqua con un dito per sentire se era già calda; toccò l’uscio col piede per accertarsi se cedeva, ecc. In partic., t. con mano, accertarsi di persona della consistenza, della realtà di qualche cosa, e fig., avere prove sicure, evidenti di una verità: non voleva credere di aver vinto tutto quel denaro finché non poté toccarlo con mano; sono accuse fondate e ve lo farò t. con mano. Può esprimere anche un contatto non diretto, ma che avviene con un oggetto o uno strumento qualsiasi: gli toccava l’orecchio con un fuscello per fargli solletico; toccò i due poli con la punta del cacciavite per chiudere provvisoriamente il circuito; la fata toccò il corvo con la bacchetta magica e subito quello si trasformò in un bellissimo giovane. Il soggetto può anche essere un animale: il gatto allungava ogni tanto la zampina per t. quel filo che si muoveva in qua e in là; oppure un soggetto inanimato, che in qualche modo ecciti il senso del tatto: si sentì t. sul collo da qualche cosa di viscido. b. Specificando che, con il contatto, si esercita una pressione anche notevole sul corpo o sull’oggetto, o si spinge, si urta producendovi qualche spostamento: basta t. un tasto, e il cassetto s’apre immediatamente (per l’uso fig. di t. un tasto, v. tasto, n. 2 d); quel lume è così instabile che appena lo tocchi si rovescia; t. le corde d’uno strumento, farle vibrare, trarne il suono; t. i bicchieri, nel fare un brindisi; t. la palla, nel calcio e in altri giochi, colpirla debolmente. c. Riferito a cose, e talora anche a persone, essere a contatto, essere contiguo ad altra cosa o persona: scosta un po’ la seggiola, non vedi che tocca la parete?; mi era ormai tanto vicino che quasi mi toccava; o anche fare attrito: ogni tanto la lancetta dell’orologio si ferma, deve t. il quadrante, o il vetro, in qualche punto; e nel rifl. reciproco: eravamo così vicini da toccarci con i gomiti; gli estremi si toccano, frase prov., a proposito di cose che, diversissime tra loro, hanno pure qualche somiglianza, specialmente negli effetti. d. Sono espressioni partic. t. terra, di persona, posare i piedi sul suolo: ha le gambe così corte, che quando sta seduto non tocca terra; correva così veloce che sembrava non toccasse terra; di cose, con sign. generico: quella tenda (o la sottana, e sim.) è troppo lunga e tocca terra (anche intr., tocca in o per terra); per altri usi della locuz., riferita a nave o aeromobile, v. più avanti, al n. 2 c; t. il fondo, t. fondo, o semplicem. toccare, di un’imbarcazione che, per essere l’acqua troppo bassa, striscia con la chiglia sul fondo o su qualcosa che sporge dal fondo; riferito a persona, significa che l’acqua (del mare o lago o fiume) è abbastanza bassa da permettere di stare in piedi sul fondo rimanendo con la testa fuori dell’acqua: si tocca il fondo là dove sei?; più spesso assol.: puoi venire fin qui, si tocca; non ha molta confidenza col mare, e nuota soltanto dove si tocca (per usi fig. di t. il fondo, senza diretto riferimento al mare, v. fondo, n. 5). 2. tr., estens. e fig. a. Può indicare, oltre il semplice contatto o l’atto di posare la mano su un oggetto, anche lo spostamento, l’uso, il consumo, la manomissione dell’oggetto stesso: voi, ragazzi, dovete sempre t. tutto e finite col fare qualche danno; si guarda e non si tocca!; se nessuno l’ha toccato, il martello dovrebbe essere qui; prendi un po’ del mio dolce, io non l’ho ancora toccato; è geloso dei suoi libri e non vuole che nessuno glieli tocchi; guai a toccarle la sua roba!; non vorrei t. i miei risparmi se non in caso di estrema necessità; sono stato indisposto e per più d’una settimana non ho toccato libro (cioè non ho letto o studiato), non ho toccato penna (non ho scritto), non ho toccato il violino (non ho suonato o non mi sono esercitato), ecc.; è stato quarantott’ore senza t. il letto, senza andare a dormire; sono tre giorni che non tocca cibo, che non mangia. Riferito a lavori, rimetterci mano per apportarvi correzioni o modifiche: il vestito (o l’articolo, il discorso, il sonetto, il quadro, ecc.) va bene così com’è, e io non lo toccherei più. b. Con compl. di persona, far male, picchiare: perché gridi, se t’ho appena toccato!; ma anche col senso proprio, in qualche frase iperb. dell’uso fam.: se appena lo tocchi, diventa una furia; guai a toccarla, salta su come una vipera!; con uso eufem., allusivo a rapporti sessuali (quasi esclusivam. in frasi negative): non ha mai toccato una donna; nessun uomo l’ha mai toccata. Con sign. partic., nella scherma, colpire l’avversario in un bersaglio valido: l’ho toccato al primo affondo; t. fuori bersaglio, mancare il colpo c. Giungere a un certo punto, raggiungere una certa altezza o distanza, anche solo potenzialmente, e indipendentemente dal fatto di toccare o no: è così alto che con la mano riesce a t. il soffitto, e con la testa l’architrave della porta; e in senso fig., t. il cielo con un dito, essere al colmo della felicità (soprattutto nel vedere realizzato un proprio desiderio, una propria aspirazione); dentro a li occhi suoi ardea un riso Tal, ch’io pensai co’ miei toccar lo fondo De la mia gloria e del mio paradiso (Dante); anche di cosa: nella piena di febbraio, l’acqua del fiume toccava quasi il segnale di guardia. Col sign. generico di raggiungere: t. il segno, la meta (frequente in senso fig.); e in usi fig.: