Toghe nere

Neologismi (2008)

toghe nere


loc. s.le f. pl. Magistrati che, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2002, manifestarono la loro protesta indossando la toga propria della funzione svolta; anche, membri dell’ordine giudiziario noti per la propensione nei confronti di formazioni politiche della destra. ◆ la scena si ripete in tutta Italia: toghe «nere» che entrano sfilando quando il Pg ha già preso la parola e escono altrettanto ordinatamente quando prende la parola il rappresentante del Guardasigilli. (Sole 24 Ore, 13 gennaio 2002, p. 2, L’emergenza giustizia) • [tit.] L’Italia a fianco delle «toghe nere» [testo] […] la protesta delle toghe nere è dilagata in tutta Italia, da Palermo a Torino, da Milano a Campobasso. (Unità, 13 gennaio 2002, p. 2, Oggi) • un fatto è certo, il presidente [Renato] Delucchi e i giudici a latere Luisa Carta ed Elena Minici sapevano che le loro decisioni avrebbero suscitato delle reazioni. Molte negative, ma quasi sempre nei limiti di un legittimo diritto di critica come si conviene in democrazia. Chi ha espresso il proprio scontento non lo ha fatto accusando i magistrati di essere toghe nere o malati mentali. D’altra parte, la storia professionale dei tre componenti del collegio giudicante, è di quelle che non possono dare adito a particolari spunti polemici. Non sono mai stati al centro di «casi», non hanno trascorsi sindacali o di associazionismo di particolare rilevanza, e se condividono le rivendicazioni della categoria nei confronti dei vari governi lo fanno in silenzio. (Marco Preve, Repubblica, 16 luglio 2008, Genova, p. IV).

Composto dal s. f. toga e dall’agg. nero.

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