Tórnio

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tornio


tórnio (ant. o region. tórno) s. m. [lat. tŏrnus, gr. τόρνος; la forma originaria è torno; la variante oggi più com. tornio è tratta dal plur. torni inteso come tornî, cioè tornii]. – 1. Macchina operatrice fondamentale per lavorazioni di pezzi di metallo, di legno, di materie plastiche, ecc., di regola mediante asportazione di truciolo eseguita per effetto della sovrapposizione di due fondamentali caratteristici moti relativi tra utensile e pezzo: il moto di lavoro o di taglio, rotatorio uniforme, impresso al pezzo dal collegamento rigido con l’albero principale della macchina, e il moto di alimentazione, traslatorio, impresso all’utensile tagliente. Con il tornio si eseguono anche lavorazioni per deformazione plastica: tipiche, per es., nella tecnologia meccanica sono l’imbutitura al tornio e le lavorazioni per impronta, nell’industria ceramica la formatura. Fra i tipi di più largo uso: a. T. parallelo, il più diffuso e più antico, in cui il moto principale dell’utensile è una traslazione lungo l’asse delle guide del carrello portautensile, impiegato per la tornitura esterna di superfici cilindriche e coniche, nonché per la tornitura interna, la spianatura frontale, la filettatura, ecc. b. T. frontale, in cui l’asse di rotazione è orizzontale mentre la dimensione prevalente di quest’ultimo è trasversale, impiegato per la lavorazione di pezzi rotondi diametralmente estesi e assialmente corti (ruote dentate, tamburi, giranti, ecc.). c. T. verticale, in cui l’asse di rotazione è verticale mentre la dimensione prevalente è orizzontale, preferito al tornio frontale nelle lavorazioni di pezzi di grande diametro o di mole eccezionale. d. T. a revolver (detto anche t. a torretta), caratterizzato dalla mancanza della controtesta, sostituita da una torretta portautensili che ha un utensile diverso per ogni faccia. Per il t. spogliatore, v. spogliatore. 2. Nella lavorazione della ceramica, t. (o ruota) da vasaio, apparecchio ancora oggi in uso per la formatura a mano dell’impasto, costituito da un cilindro ad asse verticale, munito all’estremità superiore di un piattello su cui viene poggiato l’impasto, e inferiormente di una ruota, agendo sulla quale (generalmente con i piedi) viene messo in rapida rotazione il cilindro e quindi anche il piattello: operando abilmente con le mani o con opportuni utensili sull’impasto se ne ottiene la formatura.

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