Uccèllo

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uccello


uccèllo s. m. [lat. tardo aucĕllus, da *avicellus, avicella, dim. di avis «uccello»]. – 1. Nome comune e generico delle varie specie di animali della classe degli uccelli (v. la voce), caratterizzati dal corpo ricoperto di penne e dalla presenza di ali che, nella maggior parte delle specie, li rende atti al volo. Con varie qualifiche, prive di valore sistematico, si usa distinguerli in: u. acquatici, quelli il cui ambiente è tipicamente rappresentato dalle acque dolci o marine: sono tali le specie degli ordini anseriformi (anatre), podicipediformi (svassi), pelecaniformi (pellicani, cormorani), procellariformi (uccelli delle tempeste, procellarie), gaviformi (strolaghe) e varî caradriformi (gabbiani, urie); u. rapaci, quelli tipicamente predatori di altri vertebrati (ed eccezionalmente di invertebrati), denominazione riferita in partic. alle specie degli ordini falconiformi (u. rapaci diurni) e strigiformi (u. rapaci notturni); u. trampolieri, che possiedono lunghe zampe per muoversi nelle acque basse dei laghi e delle paludi dove trovano nutrimento: generalm. il termine si riferisce alle specie degli ordini gruiformi (gru) e ciconiformi (aironi, cicogne, fenicotteri); u. limicoli o u. di ripa, quelli il cui ambiente è rappresentato dalle rive dei fiumi, dei laghi, delle paludi e dei mari, e includono le specie degli ordini caradriformi (pivieri, beccaccini, piro-piro, pittime, ecc.). Per queste e altre denominazioni vedi più particolarmente sotto i singoli aggettivi. 2. Con riferimento alle facoltà di volare e di cantare, proprie della maggior parte degli uccelli: il volo di un u., di uno stormo di uccelli; il canto degli u., spec. quando si tratti di uccelli dalla voce melodiosa come l’usignolo, il cardellino, il canarino, ecc. (altrimenti si preferisce la parola verso: ascoltare il verso di un u., per es. del cuculo, della civetta); in partic., alludendo alla estrema vivacità dei movimenti: gli u. per lo più si dimostrano nei moti e nell’aspetto lietissimi (Leopardi, nell’Elogio degli uccelli); e quindi, in similitudini proverbiali riferite a persona: essere vispo, lesto come un u.; star come l’u. sulla frasca, pronto ad andarsene o a fuggire istantaneamente. Con riferimento alla nidificazione: un u. appena uscito dal nido, giovane, ancora impacciato nel volo e nei movimenti; prov.: ogni u. ama il suo nido; a ogni u. il suo nido è bello (v. anche nido). Con riferimento alla caccia che è loro data dall’uomo sia per ucciderli e servirsene poi come cibo, sia per catturarli e tenerli in cattività a scopo di studio, curiosità, diletto, ecc.: andare a caccia di uccelli col fucile, con le reti; ieri a caccia ho preso una ventina di uccelli (più spesso specificato: una ventina di quaglie, di tordi, ecc.); un arrosto di uccelli, uccelli in salmì, uccelli (o uccellini) allo spiedo; polenta con uccelli o polenta e uccelli, tipico piatto dell’Italia settentrionale consistente in polenta e uccelli allo spiedo (più com. la locuz. dialettale polenta e osei, v. osei); u. da richiamo (o assol., richiamo), l’uccello di cui si serve il cacciatore per adescare altri uccelli; u. in gabbia, tenuto in cattività; frase prov., fare come l’u. in gabbia, che canta per la rabbia (citata anche in altre varianti). 3. In locuz. particolari di vario genere: a. Uccel di bosco, persona che si sottrae alla cattura, che resta libera o si rende irreperibile (v. anche bosco, n. 1 a); u. di (o del) malaugurio, persona che si crede abbia influsso nefasto, con allusione a particolari uccelli (civette, corvi, ecc.) che si ritenevano annunciatori di sventure (non fare, non essere l’u. del malaugurio, a chi pronostica insuccessi, sventure, ecc.). b. In parafrasi letterarie collegate alle antiche credenze pagane secondo le quali alcuni uccelli erano sacri a determinate divinità: l’u. di Giove, l’aquila (io vidi calar l’uccel di Giove Per l’alber giù, Dante); l’u. di Giunone, il pavone, ecc. In Dante, u. divino, angelo: come più e più verso noi venne L’uccel divino. c. Locuz. avv.: a volo d’u., dal di sopra, in proiezione verticale: palazzo, parco visto a volo d’u.; chiesa disegnata a volo d’u.; o rapidamente, sinteticamente: nelle sue lezioni ha svolto la materia a volo d’u.; visitare un museo a volo d’u., troppo in fretta. 4. Membro virile. In usi fig., ant., sciocco, minchione. 5. In astronomia, Uccello indiano o del Paradiso, piccola costellazione (lat. scient. Apus) del cielo australe, presso il polo celeste sud. ◆ Dim. uccellétto, uccellino (v. le voci); accr. uccellóne, grosso uccello (e in usi fig., ant., sciocco, babbeo, spec. nella locuz. nuovo uccellone): parendogli che fosse un nuovo uccellone, tutto il venne considerando (Boccaccio); tra accr. e vezz. uccellòtto, non com.; pegg. uccellàccio, brutto uccello o anche uccello di malaugurio, uccello che si nutre di carogne (se non fia chi me lo vieti, Farò di lui mille uccellacci lieti, Ariosto), e in quest’ultimo sign. è riferito anche, figuratamente, a persona esosa, malvista, annunciatrice di sventure (uccellaccio del malaugurio!). ◆ Seguita da particolari determinazioni, la parola uccello è usata per denominare varie specie di uccelli; si elencano qui, in ordine alfabetico, le denominazioni principali, in cui il secondo elemento non può facilmente disgiungersi dalla parola uccello (in altri casi, in cui il secondo elemento ha, nell’uso, una qualche autonomia, si rinvia senz’altro a esso; così u. del paradiso, u. gatto, u. lira, u. mosca, u. sarto, ecc., saranno da ricercare, rispettivam., alle voci paradiso, gatto, lira, mosca, sarto, ecc.); u. dagli occhiali, nome delle varie specie di passeriformi della famiglia zosteropidi, così detti per avere un cerchio chiaro molto marcato intorno agli occhi; u. delle tempeste, altro nome di varî uccelli procellariformi (Hydrobates pelagicus, Oceanites oceanicus e Oceanodroma leucorhoa) e, a volte, anche della procellaria; u. dello zucchero, nome di varie specie della famiglia cerebidi; u. di San Pietro, nome dato nell’Italia centr. alla procellaria; u. di Santa Maria, altro nome del martin pescatore; u. ombrellato (anche u. parasole e u. toro), altro nome del cefalottero, passeraceo della famiglia cotingidi; u. serpente (o u. biscia), nome delle varie specie di uccelli del genere aninga.

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