unità s. f. [dal lat. unĭtas -atis, der. di unus «uno»; in alcuni dei sign. concreti, ha risentito l’influenza dell’ingl. unit (che in inglese è distinto da unity)]. – 1. a. Il fatto, la condizione e la caratteristica di essere uno, solo uno e non più di uno (contrapp. a molteplicità e pluralità): affermare l’u. dello spirito umano, l’u. della coscienza; il mistero dell’u. e della trinità di Dio, nella teologia cattolica; u. di tempo, di luogo e di azione, la norma aristotelica (legge delle tre u.) per la tragedia classica, cui si conformò il teatro classicistico dal Rinascimento al Romanticismo. In partic., u. della Chiesa, carattere proprio della Chiesa di Cristo (dichiarata dal Simbolo degli Apostoli «una, santa, cattolica, apostolica»), dove unità va intesa come assenza di pluralità verso l’esterno e di fratture nel suo interno; poiché, peraltro, l’unità è anzitutto espressione della missione salvifica affidata da Cristo alla Chiesa, essa comporta, secondo le prospettive del Concilio Vaticano II, l’impegno ecumenico a realizzare la pienezza di unità voluta da Cristo attraverso l’unione con i «fratelli separati», cioè con le varie Chiese cristiane, anch’esse strumenti di «salvezza» di cui si serve lo spirito di Cristo. b. Il fatto e la caratteristica di costituire un insieme che, pur formato o derivato da più elementi o componenti, risulta tuttavia unitario, omogeneo e solidale (contrapp. a pluralità, ma anche a divisione, divergenza, ecc.): u. nazionale, o u. politica, statuale (e, assol., un popolo che combatte per la sua u.; le guerre per l’indipendenza e l’u. d’Italia; difendere l’u. della nazione); u. linguistica, u. di cultura e di tradizioni, di un popolo, di un paese, di una comunità; mettere in crisi, salvare l’u. della famiglia, di un partito; nella critica letteraria e artistica: u. d’ispirazione, u. stilistica o formale, u. contenutistica o tematica di un’opera, e assol., un’opera che manca di u.; con senso diverso, il problema dell’u. dei poemi omerici, della composizione unitaria, da parte di uno stesso autore, dell’Iliade e dell’Odissea, e anche delle singole parti di ciascun poema. Nel linguaggio politico e sindacale, con particolare rilievo dato alla solidalità e alla concordia di un organo o di un insieme unitario: un comitato direttivo che dimostra scarsa u. di intenti, o di propositi, di vedute; u. d’azione, nelle sfere politica, sindacale, amministrativa, ecc.; perseguire il fine dell’u. sindacale, o dei lavoratori; patto, coalizione, governo di u. popolare, cui partecipano tutte le forze che hanno orientamento prevalentemente democratico e popolare; patto, governo di u. (o di solidarietà) nazionale, sottoscritto e sostenuto da partiti diversi e anche contrapposti, tuttavia concordi nell’assumersi solidalmente, per fronteggiare una situazione di eccezionale gravità, la corresponsabilità di governo. 2. Ogni singolo elemento costitutivo di una serie o di un insieme di più elementi omogenei. Così, per es., in linguistica, si chiama genericam. u. lessicale ogni elemento, semplice o complesso (cioè singola parola o singola locuzione), che fa parte di un lessico, cioè di un insieme lessicale: corrisponde a quello che più tecnicamente è chiamato lessema. In partic.: a. In matematica, il numero 1, fondamento della numerazione: una decina è costituita da 10 u.; dividere, sommare le u.; u. frazionarie, o frazioni dell’u., le frazioni aventi numeratore uguale a 1; la cifra delle u. di un numero, la cifra che si scrive all’estrema destra di un numero intero (o immediatamente prima della virgola se il numero è decimale), nella colonna detta appunto colonna delle u.; u. semplici o del primo ordine, quelle sopraddette, contrapposte alle u. del secondo ordine, del terzo ordine, del quarto ordine, e così via, che sono rispettivamente le cifre delle decine, delle centinaia, delle migliaia, ecc.; si parla anche di u. decimali del primo ordine, del secondo ordine, ecc., con riferimento ai decimi, ai centesimi, ecc. Nella teoria delle strutture algebriche, relativamente a una operazione binaria, si chiama elemento u., o assol. unità, un elemento neutro o indifferente rispetto a tale operazione (v. indifferente, nel sign. 4 e). Nei