Vàlvola

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valvola


vàlvola (ant. vàlvula) s. f. [dal lat. valvŭlae -arum («i gusci di un baccello»), dim. di valvae: v. valva]. – 1. a. Nella tecnica, organo di chiusura o di regolazione posto sul percorso di una corrente fluida, per interrompere o consentire il flusso, oppure regolare la portata o la pressione della corrente stessa; è schematicamente costituito da un involucro (corpo) provvisto di bocche di entrata e di uscita, da un elemento mobile di regolazione o di interruzione del flusso (otturatore), e dalla superficie sulla quale si appoggia l’otturatore (sede), ricavata nel corpo o su di esso riportata. In partic., v. a comando diretto, manuale o meccanico, in cui il movimento dell’otturatore avviene per mezzo di una leva o di un volantino (v. a volantino), oppure per mezzo di un organo di macchina (per es. un eccentrico); v. automatiche, che intervengono automaticamente quando una data grandezza ha raggiunto un valore prestabilito: tali sono le v. di sicurezza, che, applicate a serbatoi contenenti fluidi in pressione, si aprono non appena la pressione supera un dato valore considerato pericoloso, richiudendosi quando essa torna a livelli di sicurezza. Le valvole possono essere classificate in base alla natura del fluido che le attraversa (acqua, vapore, olio, gas), alla pressione di esercizio (v. per alta, media, bassa pressione, ecc.), alla funzione (v. di regolazione, di intercettazione, di sicurezza, di non ritorno o di ritegno o di ritenuta, di scarico, di sfiato, di uscita, di ingresso, miscelatrice, ecc.; v. di riduzione, lo stesso che riduttore di pressione), o in base all’impiego (v. per tubazioni, per pompe, per turbine idrauliche, per motori a combustione interna, ecc.). V. aerostatica, quella disposta sull’involucro di un aerostato o dirigibile per regolare, manualmente o automaticamente, la fuoriuscita del gas sostentatore. Le valvole a comando diretto si distinguono, in base al tipo di otturatore, in v. a spostamento traslatorio, in cui l’otturatore compie una traslazione nel corpo della valvola fino a portarsi a contatto con la sede in condizioni di chiusura (a seconda della forma dell’otturatore o della sede si hanno v. a sede piana o a piatto o a piattello, v. a sede conica o a cono, v. a spillo o ad ago o a spina, v. a fungo, v. a sfera, v. a saracinesca, v. a pistoni, ecc.; sono valvole a fungo anche le v. in testa e le v. laterali dei motori a combustione interna a 4 tempi, così denominate con riferimento alla loro posizione nei cilindri), e le v. rotative, nelle quali l’otturatore, detto maschio, ruota nell’interno della sede ed è munito di un foro che in condizioni di apertura viene allineato con le bocche di entrata e di uscita (sono distinte in v. a maschio conico, v. a maschio cilindrico, v. a maschio sferico o a sfera, ecc.; sono considerate rotative anche le v. a farfalla, costituite da un disco girevole intorno a un suo asse diametrale posto all’interno di un condotto cilindrico). Le valvole per tubazioni di piccola sezione sono dette rubinetti. b. In senso fig., v. di sicurezza, o anche v. di sfogo, espressioni con cui, nel linguaggio com., si usa indicare qualsiasi mezzo, soluzione o espediente che consenta uno sfogo, una liberazione controllata di tendenze o tensioni (in genere di carattere sociale o psicologico) che potrebbero dar luogo, se represse o soffocate, a situazioni o fenomeni dannosi a singoli individui o alla collettività. 2. In elettronica, termine usato inizialmente per indicare il diodo termoelettronico, in quanto capace di far passare corrente elettrica soltanto in un verso e per estens. passato poi a indicare tutti i tipi di tubi termoelettronici e termoionici (amplificatore a quattro v.; si è bruciata una v. della radio); oggi indica correntemente, in contrapp. a transistore, gli apparecchi che usano ancora quella tecnologia, per lo più sostituita da dispositivi a stato solido: nei convertitori per alta e altissima tensione indica anche la complessa apparecchiatura, costituita da numerosi dispositivi allo stato solido (tiristori) e circuiti di accensione e protezione, che ha la funzione di controllare l’intensità della corrente di una fase (per es., in un ramo di un ponte di Graetz: v. ponte, n. 13 d); con uso improprio, è spesso adoperato come sinon. di fusibile (è saltata la v. generale dell’impianto). V. elettrolitica, sinon. di raddrizzatore elettrolitico; v. solare, v. solare1, n. 1 b. 3. Congegno che regola l’immissione dell’aria negli organi (strumenti musicali): v. a gradino, v. a scatto, ecc., a seconda del tipo e del funzionamento. Negli organi pneumatici, la valvola viene chiusa o aperta dall’aria che, soffiata dai mantici, si trova racchiusa nel somiere; in quelli meccanici, invece, è tenuta chiusa da una molla e si apre per mezzo di un meccanismo di leva. Nei moderni organi elettrici l’aria è immessa direttamente nei tubi senza l’ausilio delle valvole. Funzione analoga alle valvole hanno, negli strumenti a fiato d’ottone, i pistoni. 4. In anatomia, nome dato a formazioni membranose o a restringimenti, per lo più anulari, che, nell’interno di organi cavi, regolano la direzione del contenuto (sangue, materiale alimentare, aria, ecc.) permettendone il passaggio solo in un determinato senso: v. insufficienti, quelle che mancano parzialmente a questo compito funzionale; v. cardiache, la mitrale e la tricuspide che permettono il passaggio del sangue dall’atrio al ventricolo, rispettivam. di sinistra e di destra, la polmonare e l’aortica che consentono il passaggio del sangue dai ventricoli destro e sinistro all’arteria polmonare e all’aorta, e non viceversa; v. venose, quelle intercalate lungo il decorso delle vene, spec. negli arti inferiori; v. pilorica, lo stesso che piloro; v. ileocecale, quella che si trova in corrispondenza dello sbocco dell’intestino tenue nel crasso. In zoologia, v. spirale, caratteristica plica della mucosa dell’intestino medio dei selaci, dei ganoidi e dei dipnoi, che ha la funzione di ritardare il passaggio degli alimenti facilitandone la digestione con l’aumentare, anche di tre volte, la superficie di secrezione e di assorbimento. 5. In medicina, con riferimento al sign. generale del termine, pneumotorace a valvola (o pneumotorace ipertensivo), quello provocato da ferite al torace, che permettono soltanto l’immissione dell’aria nella pleura, con gli atti respiratorî, e non l’emissione; stenosi bronchiali a valvola, quelle provocate da proliferazioni patologiche del lume bronchiale e che portano a restringimento del lume, oppure permettono il passaggio dell’aria solo in un senso (v. a senso unico). ◆ Dim. valvolétta, valvolina; accr. valvolóne m. (in partic., speciale valvola che regola l’entrata dell’aria sull’estrema prua di un dirigibile, detta anche valvola di prua).

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