védova agg. e s. f. [lat. vĭdua; cfr. sanscr. vidhavā]. – 1. a. Donna a cui è morto il marito: lo stato, la condizione di vedova, come stato civile e giuridico; sposare una v., una ricca v.; La vedova allegra, titolo (ted. Die lustige Witwe) della più famosa operetta (1905) di F. Lehár. In etnologia, sacrificio della v., l’uso di uccidere ritualmente la moglie dopo la morte del marito, e, per lo più, di seppellirla con lui, diffuso in passato presso popoli primitivi, nelle civiltà messico-andine e nelle grandi civiltà orientali. Come agg., in funzione di predicato, essere, restare, rimanere vedova, per la morte del marito: rimasta v., non si è più voluta risposare; e in funzione attributiva: una zia v.; com. soprattutto nell’espressione figlio unico di madre v., con cui nel linguaggio burocr. milit. si indicava una condizione per la quale era ammessa la ferma minima, talora usata in senso estens., scherz., anche riferita a oggetti di cui si possegga o si sia conservato un singolo pezzo o esemplare; meno frequente l’uso di donna v. con il sign. generico di vedova sost.: nella città di