vocabolario
vocabolàrio (ant. vocabulàrio) s. m. [dal lat. mediev. vocabularius o vocabularium, der. di vocabŭlum «vocabolo»]. – 1. Volume che raccoglie, per lo più in ordine alfabetico, e spiega con definizioni ed esempî il lessico, cioè il complesso dei vocaboli, di una lingua, o anche di un dialetto, o di un settore lessicale, di un’opera o di un gruppo di opere, o che traduce le parole e le locuzioni di una lingua nelle corrispondenti di un’altra o di più altre lingue, o anche di un dialetto in quelle della lingua nazionale o ufficiale: nessuna lingua viva ha, né può avere un vocabolario che la contenga tutta, massime quanto ai modi, che son sempre (finch’ella vive) all’arbitrio dello scrittore (Leopardi); v. monolingui, e v. della lingua italiana, o francese, spagnola, russa; v. dei dialetti liguri, v. milanese, v. siciliano; v. dell’italiano del Duecento, v. dei neologismi, v. del linguaggio sportivo; v. della «Divina Commedia», v. dantesco; v. bilingui, e v. italiano-latino e latino-italiano, v. inglese-russo e russo-inglese; v. siciliano-italiano, v. genovese-italiano. In genere, vocabolario è sinon. di dizionario (v. perciò questa voce, anche per altre informazioni); dizionario ha però un significato e uso più ampio, in quanto può riferirsi anche a trattazioni disposte in ordine alfabetico, ma non propriamente o non esclusivamente lessicali (come per es. il dizionario enciclopedico, il dizionario biografico, ecc.). 2. Il complesso dei vocaboli e delle locuzioni di una lingua o di un dialetto: la lingua italiana, o il napoletano, ha un v. molto ricco; di sì fatti caratteri [poetici] si truova essere il vocabolario di tutte le prime nazioni gentili (Vico). Con questo sign., è sinon. di lessico; spesso però vocabolario è assunto in opposizione a lessico per esprimere la realizzazione del lessico di una lingua, propria di una certa collettività, di una scuola letteraria, di un’epoca, di uno scrittore, di un parlante: arricchire il proprio v.; il v. del Pascoli è pieno di dialettalismi; scrittore che ha un ricco v., un v. prezioso, aulico, un v. molto scelto; il v. dei poeti o dei critici ermetici; avere un v. povero, limitato; ha un v. troppo volgare, per i miei gusti. In senso fig., è una parola che non esiste nel mio v., alludendo non alla parola in sé ma al concetto ch’essa esprime (per es.: l’impossibile non esiste nel mio v., credo che nulla sia veramente impossibile; nel suo v., la parola «lealtà» non esiste, non sa che cos’è la lealtà). ◆ Dim. vocabolariétto, vocabolario di piccola mole e di piccolo formato: comprare un vocabolarietto tascabile; pubblicare una collana di vocabolarietti bilingui; spreg. vocabolariùccio; accr. vocabolarióne; pegg. vocabolariàccio.