Votificio

Neologismi (2008)

votificio


s. m. (iron.) Fabbrica di voti, luogo in cui si vota freneticamente. ◆ Racconta [Roberto] Antonione: «Ci accusano di aver trasformato deputati e senatori in un “votificio”: perciò i Dipartimenti di [Sandro] Bondi sono stati pensati in stretto riferimento alle commissioni parlamentari». (Gigi Padovani, Stampa, 20 dicembre 2001, p. 8, Interno) • Se ciò si verificasse, l’etichetta di votificio diventerebbe un titolo d’onore, che potrebbe ancora salvaguardare la nazione dalla caduta nell’anarchia. (Armando Plebe, Libero, 20 agosto 2002, p. 7, Italia) • Il Parlamento è solo marginalmente un luogo di dibattito e di confronto di idee, molto più spesso è un «votificio»: l’attività di gran lunga prevalente è quella di votare schiacciando bottoni. (Antonio Martino, Corriere della sera, 1° settembre 2007, p. 45, Commenti).

Derivato dal s. m. voto con l’aggiunta del suffisso -ificio.

Già attestato nella Repubblica del 17 novembre 1991, p. 7, Politica (Marco Ruffolo).