żòlla (o zòlla) s. f. [dal longob. *zolla, ted. medio zolle «massa compatta» (di sterco)]. – 1. a. Pezzo compatto e non molto grande di terra, che si stacca dal terreno, quando lo si lavora con l’aratro o con altri strumenti agricoli: il contadino arando il suo campo tagliava e rovesciava le z.; rompere, rivoltare, sbriciolare, tritare le z.; qualche z. nel campo umido e nero Luccica al sole, netta come specchio (Pascoli). Per estens., al plur., terreno agricolo, campo lavorato: marzo molle, grano per le z. (prov. tosc.); aver quattro z. o poche z., possedere un piccolo pezzo di terra; in usi poet., anche al sing.: A chi la z. avita Ara co’ propri armenti ... (Prati). Z. erbosa, il suolo erboso o parte di esso, in contrapp. col sottosuolo; poet., terreno erboso: tacito, seduto in verde zolla, Delle sere io solea passar gran parte Mirando il cielo (Leopardi); o terreno in genere: Amaranti educavano e vïole Su la funebre zolla (